Passioni e solitudini/ L’importanza
dell’olfatto nella seduzione

Lunedì 13 Giugno 2011 di Alessandra Graziottin
Passioni e solitudini/ L’importanza dell’olfatto nella seduzione
VENEZIA - “L’essenziale invisibile agli occhi”, diceva Antoine de Saint Exupry. Questo vero anche per l’attrazione fisica, sensuale e sessuale. Quello che rende unica ai nostri occhi un’altra persona, che la differenzia in modo esclusivo pi di ogni altra, che ci fa innamorare appassionatamente e (a volte) perdutamente, è il suo odore. Già a metri di distanza, mentre per esempio osserviamo gli altri ad una festa, e con gli occhi scrutiamo se qualcuno/a ci interessa, se ci attrae più di un altro, ecco che le nostre antenne olfattive sono già allertate alla massima potenza.



Ciascuno di noi ha infatti un’aura di odori, una nuvola invisibile e potentissima di molecole: i feromoni. Sono sostanze prodotte dal corpo, specialmente dalle ghiandole sebacee, dalla pubertà in poi, sotto la spinta degli ormoni sessuali, estrogeni e testosterone. Mediano molte funzioni diverse, essenziali alla sopravvivenza: dalla paura al panico, dall’attaccamento tra mamma e piccolo, all’avversione. I feromoni sessuali, in particolare, sono diversissimi tra un individuo e un altro: la loro composizione costituisce una vera e propria carta d’identità olfattiva.



Questa specialissima aura, invisibile e potente, è determinata e codificata dal nostro sistema immunitario. Tutta questa preparazione esclusiva ha uno scopo prezioso: favorire il riconoscimento di un/a partner olfattivamente attraente. Un’attrazione tanto più forte quanto più i due sistemi immunitari sono diversi. La diversità tra i due predice infatti il massimo successo riproduttivo, cioè la maggiore fertilità con piccoli massimamente vitali, e tende a evitare la procreazione tra individui geneticamente simili. Il che ha peraltro poco a che vedere con la capacità di essere genitori, che richiede tante anche altre caratteristiche: come ben sanno tutti coloro che concepiscono sull’onda di una travolgente attrazione di pelle e di odore, salvo poi lasciarsi per “incompatibilità di carattere”.



Gli studi sui feromoni sono imponenti tra gli animali. Ma anche nella nostra specie i dati sono curiosi: per esempio, annusare l’estratto di feromoni può far anticipare o ritardare l’ovulazione femminile di circa il 20%; le donne si sentono più calme (!) in presenza di feromoni; tra amiche di collegio, o colleghe di ufficio, il ciclo tende a sincronizzarsi su quello della femmina biologicamente leader. Le donne hanno molto più “naso” degli uomini, ossia hanno una capacità discriminante di odori e profumi che può arrivare a riconoscere essenze a concentrazioni mille volte inferiori a quelle necessarie per essere riconosciute dai maschi: anche per questo sono molto più utilizzate nell’industria dei profumi rispetto agli uomini.



La ragione di queste differenze è che per la donna riconoscere il partner olfattivamente giusto è più importante che per il maschio, dato che l’investimento della donna sulla maternità e la cura dei piccoli è di fatto molto maggiore rispetto (mediamente) agli uomini. In parallelo i maschi trovano massimamente attraenti l’odore e il gusto delle secrezioni femminili prima e durante l’ovulazione. In altre parole, tutto è biologicamente predisposto per favorire l’attrazione reciproca quando è massima la probabilità di concepimento.



La mancanza della componente olfattiva dell’attrazione spiega anche perché la vasta maggioranza (75-80%) degli incontri avvenuti via Internet naufraghi subito o nel giro di poche settimane. Nel corteggiamento virtuale infatti è massima la componente immaginativa, di fantasia e di illusione, ma è zero quella olfattiva, finché non ci si incontri: e il senso di estraneità di pelle può essere fatale.



Del pari interessante, e poco noto, è il fatto che con la menopausa la donna perde non solo il ciclo e la fertilità, ma anche, progressivamente, il profumo di donna. Ed è questa perdita, tra l’altro, a minare l’attrazione fisica nella coppia al giro di boa dei cinquant’anni, a meno che la donna non faccia una terapia ormonale sostitutiva ben personalizzata. Una ragione in più per considerare gli ormoni amici, non solo del cervello, dell’osso o del cuore, ma del piacere sottile di sentirsi ancora profondamente donnaà. Provare per credere.
Ultimo aggiornamento: 19 Marzo, 10:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci