È morto in ospedale a Roma Sergio Parisse, aquilano, che aveva chiamato con il suo stesso nome il figlio poi divenuto il giocatore più forte della storia del rugby azzurro.
Sergio sr giocava ala e aveva trasmesso la passione per il rugby al figlio che ha iniziato a giocare nel club dell'Università de La Plata. Sergio jr a 17 anni venne aggregato all'Italia giovanile iniziando una carriera stellare che l'ha portato ad avere 142 convocazioni (caps) in nazionale che ha capitanato per 92 volte, record difficilmente battibili.
Memorabile la risposta di Sergio Parisse padre quando il figlio Sergio allora diciottenne lo chiamò dalla Nuova Zelanda per dirgli dell'idea del ct azzurro, John Kirwan: «Papà, domani John mi fa esordire in nazionale contro gli All Blacks». «E' un pazzo», la replica gonfia di comprensibile orgoglio.
"A nome della Municipalità e a titolo personale esprimo profondo cordoglio per la scomparsa di Sergio Parisse - ha commentato il sindaco dell'Aquila, Pierluigi Biondi - La comunità sportiva perde uno dei protagonisti dell'Aquila rugby scudettata che tra gli anni sessanta e settanta contribuirono a realizzare un'epopea sportiva proseguita nel corso tempo, consentendo alla nostra città di esportare il suo nome nel resto della penisola grazie a uno dei suoi elementi identitari come la palla ovale. Ai familiari, agli amici e ai compagni di squadra giungano sincere condoglianze".
Il funerale di Sergio Parisse, che lascia anche il fratelli Gianleandro e le sorelle Claudia e Loredana e che nel capoluogo aveva aperto il bar La Terrazza, si terrà venerdì 17 febbraio alle 11 nella chiesa di San Francesco all'Aquila.