Lo scudetto è di Padova, a 2 da Treviso. 19-11 a Calvisano

Domenica 20 Maggio 2018 di Vanni Zagnoli
Lo scudetto è di Padova, a 2 da Treviso. 19-11 a Calvisano
C’è una regione caput Italia, il Veneto. Fa incetta di titoli negli sport vari, oggi il rugby, il 13° scudetto del Petrarca, a 2 da Treviso a 5 da Milano. La Benetton dal 2011 è in pro 14, ex Celtic league, dunque la miglior espressione della palla ovale azzurra è fuori dall’Italia. Assieme alle Zebre, di stanza a Parma.

Dunque Padova si aggiudica il tricolore del rugby, segue di una settimana due scudetti femminile, il 9° del Famila Schio, nel basket, e il Padova della pallanuoto. Potrebbe arrivare il titolo del calcio a 5, sempre qui, a San Martino dei Luperi. Non c’è più la Sisley Treviso, nel basket (in A2 come De Longhi) e nel volley, e poi altre realtà, culminanti nel Venezia e nel Cittadella all’inseguimento della serie A, nel Chievo vicino alla salvezza. 

Il Petrarca onora il fattore campo e il pronostico, superando Calvisano, la squadra di cui era presidente Gavazzi, numero uno federale, per 19 a 11, senza mai rischiare, neanche nel finale. E’ una finale controllata, con terzo tempo infinito al Plebiscito, lo stadio del rugby, con 6500 spettatori. La festa è sino a notte, modello Parma, calcio, ma attesa. C’è una galleria di giovani campioni, aspiranti azzurri, mentre i gialli ritornano a Calvisano. Vista così, da fuori, ma da dentro, la palla ovale sta bene, con talenti stranieri ma prevalenza italiana, con un bel pubblico, festante.

In tribuna c’è anche Paolo Vaccari, ex azzurro, fratello del presidente dei bresciani: “Bisognerebbe solo essere più competitivi con la nazionale, nel 6 nazioni. Ci siamo dal 2000, comunque la presenza non è in discussione, restiamo la 6^ forza mondiale”.

Da Padova parte anche la corsa al mondiale dell’anno prossimo, in Giappone, c’è anche Alessandro Zanni. C’è anche una bella storia fra i battuti, il parmigiano Simone Balocchi con la bella Tiziana Veglia, torinese, neopromossa nella serie A di volley, con Brescia. “Giochiamo a Montichiari - racconta lei -, a 10’ da Calvisano”.

E’ la provincia che impera, i paesi, la sublimazione di uno sport che diventa costume.

“Padova - sottolinea Romulo Da Costa - è una società esemplare, paga regolarmente, siamo professionisti. In Argentina l’economia è in ripresa ma si gioca gratis”.

Ci sono i campioni d’Italia a servire la birra, le wags, gli ex, bellissime con la maglia forzaneri. E’ lo scudetto dei neri del Petrarca, il precedente era nel 2011. I gialloneri lombardi si fermano a 4 in 6 anni, in mezzo si sono affermati Mogliano (Treviso) e Rovigo. Mvp è il mediano di apertura patavino Andrea Menniti d'Ippolito, mentre il migliore della stagione è Michele Lamaro, 19 anni, romano, flanker. Quest'anno di Padova è costato meno di un milione, fa sapere un dirigente, mentre i bresciani spendono parecchio di più. 

 
Ultimo aggiornamento: 09:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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