Rio 2016, striscione per la libertà di tifare per le donne dell'Iran: lacrime e insulti

Martedì 16 Agosto 2016
La protesta
«Lasciate che le donne iraniane entrino negli stadi».
Lo striscione, scritto in inglese, è stato esposto nel corso della partita del torneo olimpico di pallavolo tra Iran e Russia, al Maracanazinho. A esporlo è stata Darya Safai, un'attivista per i diritti delle donne nel suo paese che sta cercando di utilizzare i Giochi, lo dice lei stessa, per attirare l'attenzione sulla legge che, in Iran, proibisce alle donne di assistere ad eventi sportivi, «per non parlare - aggiunge - di altre restrizioni che in Iran riguardano il genere femminile». Il suo striscione, esposto nella tribuna centrale, è stato accolto con applausi dalla torcida, ma fra il pubblico c'erano anche dei tifosi iraniani di sesso maschile che non hanno affatto gradito e hanno insultato la donna, urlandole che l'Olimpiade non è il posto giusto per fare una protesta del genere. Safai si è anche messa a piangere, e dice di essere stata circondata da alcune persone che volevano impedirle di manifestare. Il direttore della comunicazione di Rio 2016 Mario Andrada ha precisato che «sono stati i tifosi dell'Iran e non uomini della nostra sicurezza, che hanno tentato di impedirle di manifestare e l'hanno minacciata. Come sapete, qui un tribunale ha stabilito la possibilità di manifestare in modo pacifico per motivi politici durante i Giochi, e noi stiamo rispettando questa decisione anche se a volte è difficile distinguere fra proteste politiche e quelle per discriminazioni di vario tipo. Noi non l'abbiamo mandata via, ci hanno provato i suoi connazionali».
Ultimo aggiornamento: 16:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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