Si è chiuso il Campionato del Mondo più emozionante della storia.
In più, il Re del Circus ha mostrato una spessore smisurato alla fine della corrida: è andato a complimentarsi e ad abbracciare il rivale. Chiunque altro avrebbe impiegato ore per riprendersi da una botta del genere. Un quadretto di sport vero che vale più di un trofeo. Il contorno, invece, non sembra più all’altezza di sostenere tanta velocità che, oltre ai due fuoriclasse, riguarda anche i team ormai organizzazioni quasi perfette. La Fia, che tanti meriti ha nel miglioramento della sicurezza, deve adeguare la squadra arbitrale all’altezza dello spettacolo. Come sono state gestite alcune situazioni di pista a Jeddah e ad Abu Dhabi lascia perplessi, specialmente se è in ballo un Campionato tanto prestigioso.
Non è una questione di uomini, tutti molto validi, è un tema di procedure e, forse, di “tecnologia”. Servirebbe una Var calcistica che andasse oltre i replay che in F1 sono in uso da anni. Il finale spetta alla Ferrari che ha centrato l’obiettivo stagionale andando anche oltre: ha chiuso il Campionato decisamente in crescendo. La vera sorpresa, a consuntivo ormai si può dire, è stato Carlos Sainz che è salito 4 volte sul podio, ha chiuso la generale al quinto posto facendo meglio del più titolato compagno di squadra Leclerc. Carlos è una scelta di Mattia Binotto che ha puntato sullo spagnolo ad occhi chiusi. Il team principal ora è chiamato a portare gli stessi risultati anche con la monoposto 2022 che è tutta nuova e deve riportare il Mondiale a Maranello.