Sarri: «Il calendario non mi sembra casuale. Le prime tre trasferte contro Napoli, Juve e Milan praticamente impossibili»

Il tecnico della Lazio polemico in conferenza stampa alla vigilia di Lecce

Sabato 19 Agosto 2023 di Valerio Marcangeli
Sarri: «Il calendario non mi sembra casuale. Le prime tre trasferte contro Napoli, Juve e Milan praticamente impossibile»

A oltre due mesi dall’ultima volta, Maurizio Sarri è tornato a parlare in conferenza stampa. Il tecnico della Lazio si è espresso su diverse tematiche a partire dalla gara contro il Lecce: «Domani è un campo difficile. Penso sia l'unico stadio di Serie A in cui non ho mai vinto.

Ci vuole umiltà». Guai a parlare del mercato però per il tecnico, convinto di dare un messaggio chiaro alla sua squadra: testa solo al campo. Immancabile la polemica col calendario: «Non è casuale». Ecco come si è espresso l'allenatore.

Dopo il secondo posto cosa si aspetta?

«Il campionato è difficile, ci sono squadre più attrezzate. Lo scorso anno abbiamo beneficiato che tante squadre hanno speso molto in coppa, ma non penso che si ripeterà, quindi sarà ancora più difficile. Noi siamo qui per cercare di ribaltare i valori sulla carta».

Che Serie A sarà?

«Mi sembra che sia in leggera crescita. Non prendo per oro colato cosa fatto in Europa lo scorso perché un po’ di compartecipazione a livello di sorteggi l’abbiamo avuta, ma stiamo crescendo».

Lo scorso anno parlò di miracolo. Ne servirà un altro?

«Diciamo che i valori sono in linea. Dobbiamo fare qualcosa che va ai limiti delle nostre possibilità per puntare alla Champions».

Come si stanno ambientando i nuovi?

«Sono quasi tutti indietro a livello di condizione, in particolar modo Rovella che viene da un problemino fisico e Kamada che viene da qualche mese di inattività. Solo Isaksen è in discreta condizione, ma a livello di interpretazione del ruolo è chiaramente indietro».

Che ne pensa dei primi cinque acquisti?

«Se a 24 ore della partita mi metto a parlare di mercato dico che è uno scandalo che sia aperto con la stagione che sta iniziando, come penso che lo sia a gennaio con nove partite in tutte le competizioni. Ci si lamenta molto che i mercati hanno in mano il calcio mondiale, ma che leggi abbiamo fatto per evitarlo? Facciamo un mercato di dieci giorni e i procuratori conteranno molto meno. Già mi girano le palle che i nostri giocatori possono essere con la testa da un’altra parte con delle situazioni aperte. Posso dire una certezza però: il 75% delle notizie scritte su di me erano bufale».

Su Kamada…

«Può pestare le stesse zolle di Milinkovic, ma ha caratteristiche diverse. È un palleggiatore, ma è completamente diverso e quindi la squadra giocherà in maniera leggermente differente. Siamo migliorati a livello di rosa, ma negli 11 è da vedere».

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Sul calendario…

«Conteranno molto le energie mentali. Chiaro che giocare giovedì sera è roba difficile perché il down a livello nervoso dopo una partita viene fuori per forza di cose. Quest’anno il livello di energie fisiche sarà migliore, ma bisognerà vedere quanto ci costerà giocare in Champions League. Se si parla del calendario fatto a noi, un mio amico statistico mi ha detto che avere le trasferte con Napoli, Juve e Milan nelle prime quattro fuori casa è praticamente impossibile, quindi penso che non sia casuale».

Ancora sul mercato…

«A Lecce l’anno scorso abbiamo perso, voglio parlare della partita, non del mercato».

Cosa si aspetta dal terzo anno qui nella Capitale visto che non le capita così spesso?

«Non è neanche vero, è successo a Empoli e Napoli tre anni, spesso sono rimasto per più anni. L'Empoli per risultati che doveva ottenere era forte, il Napoli stessa cosa. Ci viene chiesto qualcosa ai limiti delle possibilità, l'anno scorso per gli esperti eravamo la settima forza. Sicuramente ho visto calciatori crescere, spero succeda ancora. Bisogna pensare a questo, dobbiamo subito avere una bella mentalità. Passare dal precampionato alla modalità 3 punti non è facile, nessuno ha il pulsante. Domani è un campo difficile. Penso sia l'unico stadio di Serie A in cui non ho mai vinto. Ci vuole umiltà. Il Lecce sta bene fisicamente, davanti è rapida, hanno calciatori che puntano sulla brillantezza. Bisogna entrare nella modalità campionato in maniera giusta».

A sensazione è aumentata la cilindrata della Lazio?

«Ripeto: La mia sensazione che siamo migliori a livello di rosa, non so negli undici».

In che senso il calendario non è casuale?

«È incredibile che una squadra che arriva seconda incontra nelle prime quattro trasferte tre squadre arrivate tra le prime cinque nella passata stagione. A livello statistico è una possibilità infinitamente bassa».

Sul 50° anniversario del primo scudetto…

«Alle generazioni attuali è difficile spiegare cosa è successo 50 anni fa. Noi (dice al giornalista, ndc) abbiamo avuto la sfortuna di vederlo perché siamo vecchi e la fortuna perché siamo ancora qui. Ma non è semplice passare certi messaggi di certi personaggi che erano facilmente capibili in quegli anni. Poi noi abbiamo diversi giocatori che hanno un’idea precisa su cosa ha rappresentato quella squadra. Per un danese e un giapponese però la comprensione di cosa avvenne 50 anni avrà bisogno di più tempo. Quelle sono storie che hanno un fascino infinitamente superiore, le ho vissute in piena giovinezza e a quell’età ti rimangono impresse per tutta la vita».

Ha ricevuto le risposte che cercava? E su Lazzari…

«Lazzari in delle partite è indispensabile e sono contento di quello che sta facendo. Ci puntiamo molto, ma è altrettanto chiaro che avere un Hysaj e un Pellegrini in salute, così come Marusic è altrettanto importante. L’approccio è stato buono, però la preparazione è preparazione, ha poco significato perché i giocatori soffrono i carichi di lavoro poi appena la temperatura scende. I riscontri partono da domani. Stamani è stato uno degli allenamenti più difficili della mia vita con il sole a picco a queste temperature. Questa è un’altra cosa che non mi piace del nostro calcio: si fanno i calendari come l’Inghilterra, peccato che qui siamo più vicini all’Africa. Se la Germania si ferma a gennaio è perché lì stanno a -15°».

Sui cambiamenti in società…

«Le caratteristiche della società sono le stesse: proprietà in mano a una famiglia. Può cambiare un volto o due, ma sono le stesse, con tutti i pregi e i difetti. Io per esempio mi ritengo un buon organizzatore di squadre, ma ho bisogno di tempo».

Su Luis Alberto…

«L’ho visto bene. Le responsabilità ce le aveva anche l’anno scorso. Lui ha fatto una buona preparazione viene da qualche acciacco che lo sta un po’ penalizzando e un po’ frenando, ma penso che sia roba risolvibile in una questione di giorni».

C’è la possibilità di vedere i nuovi dal 1’…

«La possibilità c'è sicuramente, dire che siano pronti no. Io ho certe caratteristiche, faccio difficoltà a lanciare un giocatore in tempi brevissimi. Se uno non ti sa certi movimenti mette in difficoltà tutti. Qualcuno per uno spezzone lo vedremo sicuramente. Kamada non è pronto fisicamente, non è completamente inserito nei meccanismi, ma è un giocatore fatto. La prestazione te la può tirare fuori in qualsiasi modo. Gli altri ora hanno qualche difficoltà, cambiare lingua, allenamenti e modi di mangiare non è facile. Ho visto soffrire Platini da giovane e veniva da 400 km di distanza. Piano piano metteremo a posto tutti, ora sono un po' indietro».

Milinkovic a Lecce sarebbe stato squalificato. Kamada ci sarà dall'inizio?

«Per una giornata, non per 38... Può essere anche dal primo. Non ha i 90 minuti, non abbiamo ancora deciso. La sensazione a livello globale è che abbia l'esperienza per limitare i tempi. Per 20 minuti sono pronti anche gli altri, Isaksen sta molto bene».

Ultimo aggiornamento: 20 Agosto, 13:14
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