L’arbitraggio di Maresca in Roma-Milan ha danneggiato i giallorossi. È questo il concetto che la società di Friedkin ha voluto esternare sia con le dichiarazioni di José Mourinho dopo il 2-1 incassato dai rossoneri, sia con quelle di Tiago Pinto.
Pinto fa un elenco di cinque episodi chiave accaduto nelle prime undici partite che la società ha messo sotto la lente d’ingrandimento: «Noi abbiamo visto Lorenzo Pellegrini, il capitano della Roma, saltare il derby per un doppio giallo contro l’Udinese, in una situazione che io ho visto tante volte in Serie A e per la quale non ho mai visto applicare lo stesso metro. Nel derby abbiamo visto un rigore su Zaniolo da cui scaturisce anche il 2-0: in quella circostanza ci hanno spiegato che il Var non può richiamare l’arbitro e che può farlo solo se c’è la certezza che è stato commesso un errore; ieri contro il Milan è chiaro che il rigore su Zlatan non c’è, non c’è fallo, Ibanez tocca la palla e il Var ha chiamato l’arbitro a vedere questa situazione perché c’è un errore chiaro e purtroppo un’altra volta contro la Roma l’arbitro ha fatto la stessa scelta. Rispetto ai rigori, anche negli ultimi minuti della partita c’è un rigore su Pellegrini per un contatto con Kjaer e magari, dal momento che l’arbitro ha ignorato la chiamata precedente su Ibrahimovic, forse per questo il Var non è più intervenuto. Ma se pensiamo che due settimane fa in Inter-Juve il Var ha chiamato un contatto molto più leggero e assegnato un rigore contro l’Inter che ha cambiato il risultato, stiamo parlando un’altra volta di criteri opposti, dove la Roma si sente danneggiata. Per finire, ieri in tutte le partite della Serie A gli arbitri hanno lasciato sempre giocare, hanno lasciato il tempo al Var di maturare un giudizio corretto: di nuovo, purtroppo l’unica volta in cui un arbitro non ha concesso il tempo giusto per valutare la situazione è stata a Torino, dove è stato tolto un gol ad Abraham». Infine, Pinto mette in discussione la credibilità del sistema calcio italiano: «La Roma e tutti i suoi professionisti e tutti i suoi tifosi meritano rispetto. Ma voglio ripeterlo: non vogliamo nascondere i nostri difetti e quello che dobbiamo migliorare. Però è il momento che tutti insieme, non essendo solo un problema della Roma, tutti insieme possiamo riflettere in modo professionale su questi criteri arbitrali, perché altrimenti perdiamo la credibilità».
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