Eccolo, il metodo-Mourinho. In tutto il suo splendore e le sue miserie. Ora lo conosce anche Roma, e sulla sua carne viva. Fine della luna di miele, d’ora in poi non ci saranno molte scelte possibili, anzi solo due. Prendere, o lasciare. Come al Colosseo: pollice su, pollice verso.
L’uomo è questo, ama il corpo a corpo, sfidare e spaccare.
SOCIETÀ
Ma è ora di scegliere. A cominciare dai misteriosi Friedkin, ormai persino simpatici per l’ostinato fragoroso silenzio alla Greta Garbo: sono loro l’obiettivo dell’intemerata di Mourinho in Norvegia. Dove l’azzardo è stato rovinoso. Voleva risparmiare energie per il Napoli ma la squadra è venuta giù in blocco, riserve prima e titolari dopo, mal preparati a un viaggio vissuto come una “punizione” (Mancini dixit), e questo va in carico all’allenatore, primo responsabile in casi simili. Sono accadute cose brutte: la più grave sconfitta della storia romanista considerata la caratura dell’avversario (e nessun club dell’Europa nobile aveva mai ingoiato 6 gol in Norvegia), la seconda orrenda imbarcata presa da Mourinho in pochi mesi (uno 0-3 a Zagabria col Tottenham in marzo ne indirizzò l’esonero), la quarta sconfitta su 13 in stagione, l’ufficialità della frattura con mezza squadra.
SCOSSA
Il suo battere sull’impalpabilità delle riserve voleva anche essere uno sprone alle riserve stesse, invece gli è tornato sui denti come un boomerang.
La terapia d’urto non ha funzionato, né con Mayoral né con Diawara, men che meno con Villar: se 4 mesi fa giocava nell’under 21 spagnola, è pur vero che il tenero Gonzalo fra 4 mesi compirà 24 anni, quindi facciamoci domande. Meglio non farsele su Reynolds, inutile infierire su un altro misterioso yankee. E’ valido però l’argomento principale a detrimento di Mourinho, ovvero che gli stessi giocatori invisi a José pochi mesi fa erano in semifinale di Europa League, e a febbraio erano ancora terzi in A prima dell’epidemia di infortuni.
A questo, Mourinho risponderebbe con una chiamata alla coerenza da parte dei Friedkin. Se avete deciso che Fonseca non andava bene e avete scelto me, quindi di sterzare decisamente, allora permettetemi di compiere scelte, di costruire la squadra a mia immagine.
MERCATO
Neppure tra i titolari ci sono molti giocatori ideali per lo Special. Manca gente fisica alla Anguissa, sfumato perché si doveva prima cedere un centrocampista, e non accadde: immaginarsi la gioia di Mourinho, che reclamava pure difensori. Ma adesso l’imbuto comincia a farsi stretto, José si è trincerato nel fortino, e aspetta risposte da ogni direzione. Da Roma-Napoli e dai suoi titolari. Dalla proprietà, sul mercato. Dai tifosi: scelgano da che parte stare. Persino dalle bistrattate riserve: se accendono una fiamma anziché autocommiserarsi magari ce la fanno, ad allenarsi come si deve e a migliorare. Ma ormai non c’è più molto margine, si cammina tutti sul filo. Le situazioni estreme che piacciono a Mourinho. Prendere, o lasciare.
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