NAPOLI - Un vero e proprio paradosso. E’ andato in scena domenica sera allo stadio Maradona. La pesante sconfitta del Napoli contro il Milan (4-0 per i rossoneri) è stata accompagnata da una cornice surreale andata in scena a Fuorigrotta. La protesta degli ultras è cominciata nel pomeriggio e la manifestazione di Piazzale Tecchio è stata molto diversa rispetto a quanto accaduto poi nel corso del match con i rossoneri. Ma andiamo per ordine. Alle 16.30 i gruppi organizzati si sono dati appuntamento all’esterno dello stadio. Il motivo della protesta è il regolamento d’uso dello stadio che ha vietato l’ingresso di striscioni, bandiere e tamburi per sostenere la squadra: era già accaduto contro la Lazio. Per un’ora e mezza c’è stata una manifestazione pacifica con cori e striscioni, cui hanno partecipato molti bambini con le famiglie. Gli stessi che poi all’interno dello stadio si sono spaventati (e alcuni andati via durante la partita) quando si è consumata una faida all’interno delle due curve (la B) per la contestazione contro il presidente De Laurentiis che ha spaccato il fronte dei gruppi organizzati. E’ scoppiata una vera e propria rissa nel momento in cui è stato liberato il settore centrale per ufficializzare la protesta.
IL REGOLAMENTO D’USO
Il regolamento d’uso dello stadio Maradona prevede che l’ingresso di striscioni e tamburi preveda l’espressa autorizzazione del Gos (Gruppo Operativo di Sicurezza). Gli striscioni non dovranno superare 1,10 metri di altezza e 5 metri di lunghezza. Per fare tutto questo bisogna essere autorizzati inviando richiesta a sicurezza@sscn.it compilando un modulo: in realtà pare che ci sia una sorta di 'punizione' nei confronti di alcuni gruppi per gli incidenti avvenuti durante Napoli-Eintracht. L’autorizzazione è necessaria anche a San Siro, giusto per citare un esempio, oppure allo stadio Olimpico. Resta da capire, però, se sia stata seguita pure dai sostenitori rossoneri che ieri al Maradona avevano tamburi e megafoni per chiamare gli slogan. Una situazione del genere è accaduta pure contro la Lazio, quando dal settore riservato ai biancocelesti vennero lanciati diversi petardi (che ferirono un bambino) tanto che poi ci furono tre arresti.
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