dal nostro inviato
ALBUFEIRA Tra «frustrazioni» (cit.) e mugugni, legati ad un mercato che fatica a decollare, la Roma sbarca in Algarve. La speranza è quella di ritrovare un po' di serenità, perduta in queste settimane di sussurri, messaggi criptici sui social, silenzi, noie muscolari improvvise e dichiarazioni a mezza bocca. Da ieri pomeriggio la squadra di Mourinho è in Portogallo.
La Roma è arrivata in Algarve. Domani primo test contro il Sunderland
Normalmente gli riesce facile, soprattutto quando ha alle spalle dodici mesi di lavoro e conoscenza. Stavolta però José dovrà metterci qualcosa di Special. Perché è inutile girarci intorno: tutti i discorsi, come nel gioco dell'oca, tornano sempre al punto di partenza di Tirana: «Io rimango. Posso però restare più o meno felice». Tradotto: dipende da che tipo di mercato si farà.
ALLA RICERCA DELLA... JOYA
Non è un mistero che l'agognato top player svincolato, individuato da tempo da Mou per il salto di qualità, sia Dybala. Sembrava ormai relegato ad un sogno di mezza estate quando un mese fa l'Inter aveva trovato un'intesa di massima con l'argentino. Ora, con il mercato nerazzurro stravolto dall'arrivo di Lukaku e bloccato dalle mancate partenze di Dzeko e Sanchez, i discorsi si sono riaperti. Fuori Zaniolo, dentro Dybala? Ad oggi nemmeno José lo sa. A tal punto che Pinto (rimasto in Italia) si sta cautelando provando a bloccare Zaha, ivoriano 29enne in uscita dal Crystal Palace. Il tecnico è tuttavia consapevole dell'occasione, probabilmente irripetibile. Anche perché gli 8 milioni richiesti da Dybala nel pour-parler andato in scena a maggio sono ormai un ricordo. Paulo ha capito che deve accontentarsi di meno: 6 milioni raggiungibili con bonus semplici per tenere a posto i conti (vedi Abraham e Pellegrini). Il problema è un altro: le commissioni. Che rimangono alte e si scontrano con la nuova filosofia introdotta dai Friedkin. Mourinho però non fa il contabile. È un allenatore. Anzi, l'allenatore. Per questo motivo, pur consapevole delle esigenze economiche del club (pronto a sottoscrivere il nuovo settlement agreement con la Uefa) amerebbe che si stringesse per l'argentino, al di là del destino di Zaniolo. Perché Dybala si può prendere adesso, nel momento in cui Marotta ha le mani legate. Tra 10 giorni gli scenari potrebbero essere diversi. Non cambia invece l'alone d'insofferenza che circonda Nicolò.
MUSI LUNGHI
Sabato, nel primo test stagionale, non ha giocato per un problema legato alla schiena (lombalgia). Ieri non si è allenato per noie muscolari. Ogni giorno spunta un contrattempo improvviso che non fa altro che alimentare sospetti e interrogativi legati al suo status in bilico. Oggi potrebbe sedere in panchina nel test con il Sunderland. La sostanza però non cambia. Da tempo, ormai, nonostante dall'entourage si assicuri come non si voglia arrivare allo strappo, sembra di assistere alla cronaca di un lungo addio. Le parole della sorella Benedetta su Tik Tok sono l'ennesima conferma: «Se lui vuol andar via non bisogna insultarlo o minacciarlo». Palla alla Juventus. A Trigoria infatti aspettano ancora l'offerta ufficiale.
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