Il migrante sgambettato dalla cronista ungherese farà l’allenatore in Spagna

Mercoledì 16 Settembre 2015
Il migrante sgambettato dalla cronista ungherese farà l’allenatore in Spagna
Benedetto Saccà



Dove non arriva la solidarietà, può lo sport. Il calcio, in particolare. E così, proprio grazie al pallone, in Spagna è riuscito a trovare un lavoro, e un poco di pace, Osama Abdul Mohsen, il papà siriano che durante la scorsa settimana, in Ungheria, correndo col figlio in braccio è stato sgambettato da una cronista locale, poi licenziata in tronco.







Toccato nel profondo da quelle immagini volate in tutto il mondo, il presidente della scuola allenatori iberica Cenafe, Miguel Angel Galan, ha rintracciato Osama a Monaco di Baviera e, tramite un proprio collaboratore marocchino, Mohamed Labrouzi, gli ha offerto un vivere migliore in Spagna. Bisogna ricordare d’altronde che Osama era, ed è, un allenatore, anzi è l’ex tecnico dei siriani dell’Al Fotuwa, la squadra della città di Deir ez Zor. Logico, quindi, che Osama abbia accettato subito la proposta. A raccontare la (dolce) storia, il quotidiano spagnolo As.



Serio l’impegno di Galan, pre-candidato fra l’altro alla presidenza della federcalcio spagnola: un impiego da allenatore per Osama, un posto in campo per il figlio Zaid, 7 anni appena, una casa per il restante spicchio della famiglia, in arrivo a breve dalla Turchia. «Sia ringraziato Dio», ha esultato Osama, partito nelle ultime ore in treno con Zaid verso Madrid. Il Cenafe aiuterà Osama ad ottenere il riconoscimento dello status di rifugiato, mentre il sindaco di Getafe, Sara Hernandez, ha assicurato che si spenderà per far assumere Osama dal Getafe Club de Fútbol, proprio la squadra che gioca nella Liga.

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