Manchester Utd in crisi, Moyes nel mirino
tifoso dei Red Devils suicida

Lunedì 9 Dicembre 2013 di Benedetto Saccà
Manchester Utd in crisi, Moyes nel mirino tifoso dei Red Devils suicida
Il Manchester Utd in una crisi nera, questo si capito. La domanda, dunque, diventa duplice: l’allenatore David Moyes si pentito di essere arrivato allo United o lo United si pentito di aver accolto l’allenatore David Moyes? Nessuno sa esattamente quale sia il confine. L’emergenza dei campioni d’Inghilterra – già, i campioni... – brilla però incontestabile sotto la luce delle cifre. Nono posto nella Premier League, un ritardo di 13 punti dalla vetta, solo sei vittorie e cinque sconfitte in 15 giornate, 22 gol firmati, perfino 19 subìti. Indifendibile. Sabato, la squadra ha perso con il Newcastle, incassando la seconda sconfitta consecutiva fra l’altro in casa. Un evento che gli annuari non registravano dal 2002: una vita, soprattutto nel calcio. E, a Nairobi, Kenya, uno sconfortato supporter dello United si è addirittura tolto la vita, gettandosi dal settimo piano di un palazzo. Aveva 23 anni appena, e non tollerava più i risultati pessimi dei suoi beniamini.



Ecco, quindi, il quadro certo terribile che si delinea a Manchester. La stampa inquadra ormai quotidianamente il tecnico Moyes nel mirino delle critiche. E la tensione, di riflesso, monta. Del resto la squadra campione d’Inghilterra non può concedersi di sicuro il lusso di gettare una stagione al vento già all’inizio di dicembre. Moyes però non deve assolvere un impegno facile, tutt’altro: lo scozzese d’altronde ha l’incarico di accompagnare il Manchester Utd lungo una fase transitoria legata all’addio di Sir Alex Ferguson. Lo United ora fatica in mezzo al guado: non è più di Ferguson, ma non è ancora di Moyes, o di un altro possibile tecnico del futuro. Il passaggio è delicato, ovvio: le rivoluzioni, specie ai vertici, comportano inesorabilmente dei momenti di tormento, di adattamento, di fatica. La sostituzione di un fuoriclasse, poi, e Ferguson lo è, assume sempre i contorni di un’impresa improbabile.



Il Manchester Utd ha affidato il compito a Moyes, un allenatore che non aveva mai vinto nulla, d’accordo, ma comunque scelto dal connazionale Ferguson. Gli appassionati, per la verità, ricorderanno che pure Ferguson incontrò un mare di disagi all’avvio dell’esperienza sulla panchina dei Red Devils: giusto per intendersi, vinse il primo titolo dopo tre anni e mezzo di permanenza. Altri tempi, è vero: i dirigenti dello United e Ferguson nutrono però una piena fiducia nei confronti di Moyes, altrimenti non gli avrebbero certo offerto un contratto di sei anni. Gli oppositori naturalmente non mancano, i giornali attaccano tutto l’attaccabile, i tifosi hanno cominciato a fischiare la squadra all’Old Trafford, probabilmente perché notano un’involuzione misteriosa e dunque allarmante. La manovra non è fluida, van Persie segna gol inservibili, dieci, coppe incluse, l’intelaiatura della formazione non ha ancora metabolizzato il ricambio generazionale che Moyes tenta di compiere. Almeno il Community Shield e l’accredito agli ottavi della Champions sono stati acquisiti. Quanto al futuro, gli ultimi cinque mesi della stagione daranno risposte forse definitive.
Ultimo aggiornamento: 13:52

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