Manna o mannaia, lo dirà la prossima risonanza. Immobile si ferma, ma per il momento non torna a casa. Due giorni fa a Coverciano aveva già sentito tirare i muscoli, ieri ha saltato la sfida contro l'Inghilterra, dopo aver accusato un affaticamento al bicipite femorale della coscia destra. Ora c'è pure un piccolo edema, la Lazio lo implora di rientrare a Roma. Sarri è in ansia, ma Ciro non molla. Soltanto gli esami di oggi a pranzo sveleranno se la contrattura lo costringerà a dare forfait anche per la gara di dopodomani contro l'Ungheria: «Io volevo già giocare - le parole del centravanti in mixed a San Siro ieri sera - e sono ottimista. Se non troveranno nulla sotto l'edema, resterò e mi riprenderò la mia maglia». A differenza di altri, con le valigie in mano alla prima smorfia, il bomber mostra ancora una volta tutto il suo attaccamento alla causa azzurra, ma questa generosità a Formello è già stata pagata cara.
C'È SOLO CANCELLIERI
Ha bisogno di riposo, Immobile deve scongiurare il peggio. Con la Lazio si è già spremuto sin troppo. Nove gare su nove giocate in quest'avvio. E non sono passati nemmeno due mesi dalla vigilia di Ferragosto. Fra Europa e campionato, Ciro non ha mai rifiatato: 775' in campo, nessun altro giocatore di movimento biancoceleste è stato impiegato così tanto. Per intenderci, fra i pali Provedel ha 802', appena 27' in più del bomber senza le sue corse avanti e indietro. I fatti lo dimostrano nel concreto, per Sarri Cancellieri è un grande prospetto (ieri fuori dalla lista dei 23 di Mancini insieme al portiere friulano), ma non è ancora pronto a dovere per sostituirlo. Il baby arrivato in prestito il 29 giugno, per un costo di 7 milioni (più 1,5 di premi), è già a bilancio: il riscatto è praticamente obbligatorio. Eppure prosegue il tormentone sul vice-Ciro, anche se Immobile è il primo a non voler un vero alter ego. Ciro vuole giocare sempre, lo dimostra anche in azzurro. C'è chi lancia suggestioni a costo zero (Vydra, Teodorczyk e Sturridge), ma non è in moto alcuna ricerca per gennaio in attacco. Sarri, Immobile e Lotito hanno stretto un patto su un foglio privato già nel mercato estivo.
26.193 ABBONAMENTI
Eppure l'età avanza. A 32 anni, Immobile deve imparare almeno a gestirsi con più parsimonia. Per il bene suo e della Lazio, ad alzare ogni tanto bandiera bianca. Il vecchietto Pedro lo ha dovuto fare in questa prima parte di stagione, fra campionato ed Europa: subentrato sempre dalla panchina in A, ha già messo a segno 4 marcature, l'ultima proprio a Cremona. Appena 225' in campo per lo spagnolo perché le caviglie lo tormentano da Valladolid, l'ultima amichevole estiva. In questa pausa, tuttavia, il 35enne vuole ritrovare la miglior forma e anche una maglia dal 1' contro lo Spezia. Ci sono due gol in meno in queste prime 7 giornate rispetto alla scorsa annata, perché mancano le reti (soltanto tre insieme Zaccagni e Felipe) dalla fascia. E dalla retroguardia: nessun difensore ancora ha fatto centro, Romagnoli si è fermato al palo di testa. Ci riproverà, anche perché Casale è affaticato (adduttore), Patric ha qualche dolorino, Marusic e Gila rientreranno all'ultimo dalle Nazionali e Lazzari difficilmente ci sarà. Immobile ha già collezionato 5 timbri, ma ha bisogno di aiuto sotto porta. L'Olimpico gli darà senz'altro una spinta: si chiude a quota 26.193 abbonamenti l'ultima campagna, riaperta dopo la vittoria sul Verona. È il terzo miglior risultato di Lotito nella sua presidenza. A proposito, anche il patron dal Molise lo implora: Ciro, torna a casa.
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