Manifestazioni e incidenti
a meno di un mese dal Mondiale

Venerdì 16 Maggio 2014 di Alfredo Spalla
Manifestazioni e incidenti a meno di un mese dal Mondiale
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La Coppa del Mondo s'avvicina e l'intolleranza dei manifestanti e dei movimenti sociali verso l'evento non fa che crescere. Sono giorni di mobilitazione in tutto il Brasile. Il Nord-Est sciopera, il Sud-Est manifesta. Ieri è stata una giornata difficile in diverse regioni. La confusione è cominciata a San Paolo con i movimenti, perlopiù politici, scesi in piazza per rivendicare il diritto alla casa di proprietà e migliori servizi pubblici. Marginale il loro interesse per l'organizzazione del Mondiale. Si tratta soprattutto di movimenti che tendono a minare la credibilità del governo di Dilma Rousseff, che già in autunno dovrà affrontare nuove elezioni presidenziali.

I riflettori, nel pomeriggio, hanno fatto comodo anche alla polizia civile e militare. Le autorità hanno scioperato a Recife per più di 36 ore generando il caos nella città e nella regione metropolitana: saccheggi, furti d'auto a mano armata, assalti a centri commerciali.

Per riportare l'ordine è stato necessario l'intervento dell'esercito. La polizia, che ha poi rinunciato allo sciopero ad oltranza, rivendicava un aumento salariale, proibito alle forze armate dal codice elettorale a meno di 180 giorni dalla data delle elezioni. La mediazione, seppur difficile, ha permesso di ristabilire la calma nella città dove si giocherà Italia-Croazia il 20 giugno.

Grande tensione anche a San Paolo, dove c'era attesa per la protesta nazionale contro i Mondiali di calcio. In serata, ormai notte in Italia, circa 1200 persone si sono riunite nella Praça do Ciclista, alla fine dell'Avenida Paulista, il cuore economico del Sud America. Il corteo - iniziato pacificamente con rivendicazioni e slogan del tipo «La FIFA è terrorista», «FIFA go home», «Hey FIFA, paga minha tarifa» (FIFA, pagami il biglietto dei mezzi pubblici) - ha preso una piega violenta dopo circa un chilometro. Un gruppo di violenti si è staccato con la scusa di bloccare il traffico dell'incrocio e consentire il passaggio del corteo. A quel punto, i manifestanti sono entrati in contatto con la polizia lanciando bottiglie, molotov e rovesciando cassonetti per dar vita a roghi in mezzo al quartiere. La polizia ha risposto con gas lacrimogeno e spray al peperoncino. Il bilancio è stato di 20 fermati: 13 rilasciati subito, 7 arrestati. Sono state danneggiate due banche del centro e una concessionaria d'automobili Hyundai (sponsor del Mondiale), una cabina e un'auto della polizia civile. Due feriti: un fotografo e una ragazza, subito soccorsa in un hotel del centro.

Ultimo aggiornamento: 11:26

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