La prima intervista da giocatore della Roma non si scorda mai.
Un ruolo fondamentale lo avuto ovviamente il tecnico giallorosso, José Mourinho: «Mi ha dato subito l'impressione di essere una brava persona, molto empatica e sono sicuro che mi farà crescere molto. Anche Paulo (Dybala, ndr) oltre a essere un grandissimo calciatore è un'ottima persona. Abbiamo scambiato qualche parola in questi primi giorni e da quello che ho potuto notare ha davvero una tecnica molto elevata nel toccare il pallone. È un grandissimo giocatore».
Bove, crescita e determinazione
Dal ritiro portoghese ha parlato anche Edoardo Bove, giovane centrocampista che si è ritagliato uno spazio importante nella seconda parte della scorsa stagione e che è destinato a trovare ancora più spazio nella prossima: «Sono arrivato ad una consapevolezza dei miei mezzi - ha raccontato a Dazn - ho avuto la possibilità di ritagliarmi maggiore spazio e questo mi ha dato fiducia. Riparto con la massima carica sperando di fare bene, giocare più partite possibili e farlo al meglio delle mie qualità. Vorrei crescere come giocatore durante gli allenamenti e durante le partite»
Fondamentale per la sua crescita è stato proprio Mourinho: «Ho avuto la fortuna di iniziare dal massimo. Il mister è uno dei migliori tecnici al mondo. Abbiamo molta empatia ed è un rapporto che credo sia maturato in questi anni e spero che possa rimanere così. La frase del "cane malato" è diventata molto famosa. Mi provoca sensazioni bellissime e per questo lo ringrazio al di là del termine che ha usato. So dentro di me cosa volesse dire».
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Tra le tante soddisfazioni della scorsa stagione, c'è anche l'amarezza per la finale di Europa League persa contro il Siviglia: «Sofferenza è un termine giusto perché se ripensi ad alcuni momenti ti vengono in mente sensazioni negative. Il calore che ci hanno mostrato i tifosi, ci hanno fatto sentire parte di una cosa che va oltre le sensazioni negative che puoi vivere durante quella partita. Siamo consapevoli di aver disputato due finali europee consecutive. Non è una cosa da tutti e sappiamo il lavoro che c’è da fare e quello di cui siamo capaci. Ripartiremo da quello che abbiamo fatto, nel calcio bisogna sempre confermarsi e daremo di tutto per farlo anche quest’anno».