Froome riparte, il peggio è passato. Il doping è alle spalle. Chris ha schivato la spada di Damocle che pendeva sul suo capo e affronta la prima conferenza stampa del 105/o Tour de France, pronto a scattare sabato dalla Vandea (l'epilogo il 29, a Parigi) con tante certezze in più. «Adesso va molto meglio, ma sono stati nove mesi molto duri, per me e i miei familiari - le parole del quadruplo vincitore della corsa a tappe francese -.
Ultimo aggiornamento: 16:07
© RIPRODUZIONE RISERVATA Adesso le cose sono state chiarite, si può capire perché ci tenevo a correre e perché non mi sono fermato. È stata dura, ma era importante non mollare. Io ero sicuro di non aver fatto qualcosa di male». Froome non teme l'accoglienza (raddoppiate le misure di sicurezza) dei francesi, che non lo hanno mai amato. I tifosi a ogni curva lo hanno riempito di insulti, di sputi, di urina, mentre lui ha continuato a pedalare sicuro e vincente. «Al Giro d'Italia sono stato accolto bene, adesso invito gli sportivi a non tifare contro di me, ma per i propri beniamini. Non venite alla corsa con spirito negativo, perché io amo la Francia e questa è la corsa più bella del mondo. In ogni caso questa sarà la sfida più dura della mia carriera».