Quadarella, "Veleno" (come la chiamava la mamma) e quell'oro mezzo secolo dopo la Calligaris: chi è la nuova regina del nuoto italiano

Se l’oro dei 1500 se lo era autodedicato, questo la bella Simona lo “dona” “a mamma, papà, mia sorella e i miei zii che sono venuti fin qua a vedermi”

Sabato 17 Febbraio 2024 di Piero Mei
Quadarella, "Veleno" (come la chiamava la mamma) e quell'oro mezzo secolo dopo la Calligaris: chi è la nuova regina del nuoto italiano

La mamma lo sapeva da quando era piccola: la chiamava “Veleno”. Sapeva (le mamme sanno) che Simona Quadarella aveva qualcosa in più, il veleno appunto, che ha saputo trasformare in furia agonistica.

Simona Quadarella vince l'oro negli 800 sl ai mondiali di Doha, Italia sul gradino più alto dopo 51 anni

E questo le ha consentito di conquistare oggi i mondiali dell’acqua a Doha il suo secondo oro personale (due in una volta lo aveva fatto solo Federica Pellegrini, la Divina ben due volte), perché dopo quello “facile” dei 1500, la campionessa romana si preso anche quello, “difficile”, degli 800, distanza che aveva visto un’italiana in cima al podio mondiale soltanto Novella Calligaris: oltre mezzo secolo fa, 51 anni, altri tempi, quando il nuotatore era più unico che raro.

Adesso l’Italia in vasca vince di più, ma vincere è sempre e comunque un’impresa.

 


“GAMBE, GAMBE”
E’ cominciata come si pensava, è finita come si sperava, anzi meglio per pessimisti e scaramantici da bordo vasca: le due avversarie da start list, la neozelandese Fairweather, oro nei 400 e argento nei 200, e la tedesca Gose, due medaglie in 400 e 1500, vestite di costumi color smorto lilla, partivano a bomba. Del resto la neozelandese aveva già mostrato la sua velocità dal tuffo in avanti. Simona, invece, ha bisogno di un paio di vasche per sentirsi a mollo, di un altro paio per rullare, e poi si decolla. Così ai 100 era dietro 1.32 secondi, ai 200 1.42. Ai 400, però era al tocco con le avversarie.


“Guardavo la Gose e mi dicevo ‘quando parte lei parto anch’io”. La guardava in faccia perché le due avevano respirazioni opposte e dunque si scrutavano da vicine di corsia (la 4 tedesca, la 5 azzurra). Da bordo vasca l’allenatore di sempre, Christian Minotti detto “lo Scuro” per via della pelle ad abbronzatura fissa, gesticolava come fa e il gesto d’intesa significava “gambe, gambe” e cioè invitava Simona a metter tutto. Non c’era bisogno di dirlo alla ragazzina che cominciò a nuotare in una piscina della Borgata Ottavia e adesso lo fa in quelle di tutto il mondo e di tutti i mondiali (Olimpiadi comprese, quelle in vista di Parigi che si è già guadagnata.


“PER MAMMA, PAPA” E ALTRI
Se l’oro dei 1500 se lo era autodedicato, questo la bella Simona lo “dona” “a mamma, papà, mia sorella e i miei zii che sono venuti fin qua a vedermi”. Vederla, sostenerla e così via con tutto l’amore di una famiglia che ci metta amore. Perché poi tutto cominciò per la famiglia: la sorella era una nuotatrice molto forte e poi preferì studiare, Simona cresceva per batterla (“Vincerò le Olimpiadi” scrisse in pensierini da bambina).  Raccoglieva autografi, in particolare di gente da prendere ad esempio, come Alessia Filippi, i cui figli ora chiedono gli autografi a Simona: il cerchio della vita.


LEDECKY DE’ NOANTRI
La chiamavano così la ragazza romana del ’98, perché in Italia, e poi quando si allargò l’orizzonte in Europa, faceva proprio come la formidabile Katie Ledecky, l’americana che se si guarda la lista dei migliori crono all time di 800 e 1500 si prende tutta la prima strisciata. Ha saputo ben profittare, a Doha, della scelta di Katie che è rimasta in America a preparare Parigi e più ancora i trials di giugno, ghigliottina per gli statunitensi. Simona, invece, potrà lavorare con tranquillo ma stakanovista impegno.

Non fosse bastato l’oro mondiale (e bastava) per la qualifica, lei ci ha messo anche il crono: 8:17.44, il suo tempo d’oro, bastava e avanzava. “It’s so exciting” ha detto all’intervistatore di bordo vasca ad uso degli spettatori che di lì a poco avrebbero accompagnato i Fratelli d‘Italia per la loro Sorella d’oro.


E MENOMALE CHE…
“Ero molto stanca, e mi si era messa pure male” diceva Simona e “facevo fatica ad aumentare”. Però aumentava, e gli ultimi 15 metri il “Veleno” di mamma è venuto fuori. La piastra è mia, sembrava pensare e volere, e dunque potere perché per la Quadarella questo è. Serenamente, che l’emozione c’er ma con il sorriso e senza lacrime. Un segnale di stabilità emotiva, che è quella che, con il “veleno” non manca alla nuova regina del nuoto italiano.

© RIPRODUZIONE RISERVATA