Mondiali nuoto, Chiara Pellacani e Matteo Santoro medaglia di bronzo nel sincro da tre metri. Setterosa ai quarti contro gli Usa

Lei vent’anni, lui non ancora diciassette, romani e tuffatori, sono terzi nei tuffi sincro mixed da 3 metri, ai mondiali di Fukuoka

Sabato 22 Luglio 2023 di Piero Mei
Mondiali nuoto, Chiara Pellacani e Matteo Santoro medaglia di bronzo nel sincro da tre metri. Setterosa ai quarti contro gli Usa

I “pischelli” si prendono il bronzo: Chiara Pellacani e Matteo Santoro, lei vent’anni, lui non ancora diciassette, romani e tuffatori, sono terzi nei tuffi sincro mixed da 3 metri, ai mondiali di Fukuoka, primi come da copione i cinesi Zhu e Lin, secondi gli australiani Bedgood e Keeney. Gli azzurri sono dunque primi in Europa, come del resto erano appena stati ai campionati continentali di Cracovia 2023, confermano la medaglia mondiale giacché erano stati d’argento a Budapest 2022, ma con un punteggio inferiore rispetto a quello di oggi che è stato di 294.12 rispetto al 293.55 della capitale magiara: un piccolo ma significativo progresso.

Chiara è alla sua seconda medaglia a Fukuoka, dopo l’altro bronzo in coppia con Elena Bertocchi nel sincro da tre metri e due sono le medaglie dell’Italia nei tuffi: a Budapest c’era stata solo quella dei due “pischelli” da podio. La Pellacani era alla sua nona presenza gara a Fukuoka, una agenda faticosissima, Matteo alla sua prima, una attesa quasi altrettanto faticosa. “Ma lo abbiamo stancato in allenamento, altrimenti arrivava alla gara troppo potente rispetto a Chiara” ha spiegato sorridendo il tecnico federale Tommaso Marconi. Matteo è allenato da sempre da Alice Palmieri.
I due ragazzi hanno cominciato con un tuffo obbligatorio che li ha visti “soltanto” all’ottavo posto, poi sono andati sempre scalando posizioni: quinti dopo il secondo tuffo, quarti dopo il terzo, terzi dopo il quarto, posizione confermata dopo il quinto e ultimo e non si poteva migliorare a meno che gli australliani non sbagliassero il loro tuffo ad altissimo coefficiente di difficoltà.

Non lo sbagliavano. Ma nemmeno Chiara e Matteo sbagliavano il loro, un doppio salto mortale e mezzo indietro carpiato: sarebbero stati sufficienti per il bronzo 54 punti, ne hanno fatti 66.

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“Il nostro segreto è l’amicizia” hanno detto in coro i due, che sono cresciuti insieme fin dalla piscina di plastica messa sulla terrazza di casa. E così anche adesso che lei sta in America (ha studiato all’università della Louisiana e ora passerà a Miami) e lui a Roma (studia al liceo sportivo) “appena ci ritroviamo è come se ci fossimo lasciati il giorno prima” dicono entrambi. E la sincronia e la sintonia sono subito gli stessi.

“E’ che tuffarmi con Matteo mi diverte, mi mette allegria” dice Chiara. E Matteo confessa di essersi svegliato prima del previsto stamattina, “l’ansia è che aspettavo è arrivata solo alla viglia” e comunque pensa di essere di aiuto anche tecnico a Chiara perché “con la mia maggior potenza le allungo i tempi specie nel presalto”.

“Pronto? Uno, due, tre” si è sentita per tutti i cinque tuffi la voce di Chiara che comanda; Matteo ha ubbidito ogni volta, concentrato sì ma sempre sorridente: è davvero un ragazzo allegro e solare che ormai supera di una testa la sua amica Chiara; ha l’aria più malandrina, ma chissà… Il bel viso pacioso di Chiara potrebbe riservare sorprese…

“Chiara è così matura che sembra avere trent’anni” dice Tommaso Marconi. E Matteo? “E’ sempre allegro, il futuro è suo”. Matteo faceva l’ultrà sugli spalti quando si tuffavano gli altri azzurri nei giorni passati, manco fosse la “sua” Roma. In cerca di polemica, qualcuno chiede: “Marsaglia e Tocci si sono presi la qualificazione olimpica per Parigi: non c’è posto per Matteo”. Risponde lui: “Sono felicissimo per Lorenzo e Giovanni: hanno lavorato tanto per questo obiettivo”. E poi, aggiunge Marconi, “il futuro è di Santoro: non ha nemmeno 17 anni”. Il direttore tecnico del settore Oscar Bertone gongola: “Al team do un bel 10 e lode: mica solo per le medaglie, ma per come è squadra. Lo dico tutte le sere: tranquilli, ragazzi, tuffatevi come sapete e non pensate a punteggi o altro”. L’hanno fatto Chiara e Matteo, i “pischelli” da podio.

SETTEROSA 

Il Setterosa, una piscina più in là, si regala un sogno che mette i brividi: batte negli ottavi del torneo di pallanuoto femminile la Nuova Zelanda 14 a 7, ma lunedì nei quarti alle azzurre toccano le ragazze degli Stati Uniti, nazione triolimpica e quadrimondiale, che vive come una squadra di club in perenne collegiale a Long Beach e non ha distrazioni da campionato o coppe. Mission impossible? Forse, però mai dire mai.

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