A ridosso delle elezioni politiche 2022 si parla sempre di più degli italiani che vivono e votano all’estero: sono quasi 6 milioni.
Il Convegno , ospitato nello storico Palace des Ambassadeurs, creazione Belle Epoque firmata nel 1865 da Gustave Eiffel, ha avuto ospiti internazionali di primo piano.
Dagli Stati Uniti sono intervenuti monsignor Salvatore Cordileone, Arcivescovo di San Francisco; Josephine Maietta presidente della Association of Italian American Educators; Andrew Cotto, direttore della rivista American Italia; Elizabeth Nicolosi, scrittrice. Dalla Gran Bretagna è giunto Francesco Ragni, direttore della rivista Londra, Italia. La Francia è stata rappresentata da Padre Jean-Robert Armogathe, grande appassionato d’Italia, co-fondatore dell’Académie Catholique de France, e direttore della rivista cattolica “Communio”. L’Italia da Delfina Licata della Fondazione Migrantes della CEI, curatrice del “Rapporto Italiani nel Mondo” e scrittrice; da Giovanni Bocco, scrittore e giornalista (TG1, TV2000, Longitude), autore del libro Il Manoscritto di Italicus; da Armando Torno, editorialista del Sole 24 Ore e del Corriere della Sera, che ha moderato l’incontro. E dall’ideatore del convegno, Mauro Marabini.
Nel corso dei vari interventi, i protagonisti hanno testimoniato come e in che misura l’italicità venga vissuta anche dai concittadini residenti all’estero e da chi ama l’Italia a prescindere dalla propria nazionalità. Secondo Marabini, “la civilizzazione italica era già grande all’epoca romana e ha continuato ad esserlo dopo, con il Rinascimento e più recentemente con il Novecento, che è il secolo più ricco di valori italiani esportati: arte, moda, design, gastronomia, enologia, in una parola, cultura a 360°.
E’ emersa dal convegno la necessità di collegare e mettere in rete gli italici, che formano un Commonwelt virtuale dalle straordinarie potenzialità, un soft power di enorme rilevanza per l’Italia, come ha sottolineato nel suo intervento Giovanni Bocco, intervenuto in rappresentanza dell’organizzazione “Svegliamoci italici”.