BRUXELLES - La Commissione europea aumenta il proprio aiuto finanziario a sostegno delle organizzazioni dei produttori ortofrutticoli in Emilia-Romagna, Veneto, Trentino Alto Adige, Lombardia, Piemonte e Friuli Venezia Giulia, in seguito ai danni causati alla produzione dalla cimice marmorata asiatica. "Sono stati persi 500 milioni di euro soltanto nel 2019" tra l'altro sui raccolti di pere, pesche e nettarine, mele, Kivi, ciliege e albicocche, senza possibilità di recupero.
In primo luogo le organizzazioni riceveranno un aiuto finanziario per i fondi di mutualizzazione che comprende anche il sostegno al capitale iniziale degli stessi fondi. Inoltre, il massimale del 4,6% sul valore della produzione commercializzata destinato a misure di prevenzione e gestione delle crisi, è aumentato dello 0,4%. Infine, su richiesta delle stesse organizzazioni di produttori, il limite dell'aiuto europeo per misure di lotta alla cimice asiatica passa dal 50% al 60%. Questi interventi sono necessari in quanto "le organizzazioni di produttori ortofrutticoli - scrive l'Esecutivo Ue - hanno dovuto sostenere simultaneamente spese ingenti per misure preventive e per le perdite dei raccolti, che hanno inciso sul valore della produzione commercializzata e quindi sull'assistenza finanziaria che in percentuale accorda loro l'Ue. Anche il loro riconoscimento ufficiale è ha rischio se il valore della produzione assistita e commercializzata scende al di sotto della soglia minima legale".