L'era post-mercato tutelato: Le prospettive per il settore energetico dal 2024

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Martedì 20 Giugno 2023

Come noto, il mondo del mercato energetico sta per subire una piccola ma fondamentale rivoluzione, che andrà ad interessare milioni di utenti in Italia. Dal 10 gennaio del 2024, infatti, il mercato tutelato non esisterà più. Di conseguenza gli italiani che avessero stipulato un contratto di fornitura energetica di questa tipologia, lo vedranno passare obbligatoriamente al mercato libero. Dunque, si aprono nuove prospettive e scelte per i consumatori, i quali hanno già iniziato a porsi diverse domande sulle conseguenze incerte di questa transizione forzata. Parliamo di 9 milioni di utenti per l’elettricità e 7 per il gas.


Cosa comporterà la fine del mercato tutelato

Il primo e più importante dei quesiti, ovviamente, riguarda il cosa accadrà in termini pratici con la fine del mercato tutelato. Tale decisione consentirà di superare le tariffe fissate dall’ARERA, portando a termine la liberalizzazione del mercato energetico italiano. Ma agli utenti cosa succederà? Semplicemente essi dovranno obbligatoriamente scegliere un altro fornitore che consenta di stipulare un contratto energetico con la modalità del mercato libero. Per questo è bene che i cittadini inizino a guardarsi attorno, verificando le tariffe e le offerte di gas e luce dei diversi fornitori presenti sul mercato libero, come ACEA ad esempio. Chi, invece, non avrà deciso per tempo, sarà portato nel mercato libero pian piano, grazie ad un regime a tutele graduali, con la propria utenza che sarà affidata ad un fornitore individuato tramite un’asta a livello territoriale. 

 

Questo è un modo per evitare di interrompere le varie utenze a regime di mercato tutelato improvvisamente e consentire loro una continuità nell’attesa che il passaggio venga completato. Per chi volesse, invece, cambiare subito, è fondamentale sottolineare che il passaggio da mercato tutelato a libero è gratuito e non comporta gravi obblighi dal punto di vista burocratico. Sarà la società di fornitura, infatti, a gestire la pratica. Anche il contatore rimarrà lo stesso e non vi saranno in alcun modo interruzioni del servizio di fornitura.

 

Come cambiare fornitore di luce e gas

Dato che il passaggio ad altri fornitori presenti sul mercato libero sarà obbligatorio dal 10 gennaio in poi, mentre lo è già stato per i condomini dal primo giorno del 2023, è bene iniziare a riflettere su come cambiare fornitore di luce e gas nel modo migliore possibile. Innanzitutto è necessario analizzare i propri consumi abituali di queste due utenze per capire quale sia l’offerta migliore. Per farlo, è utile sia calcolare la quantità di elettricità e di gas che si vanno ad utilizzare mediamente durante l’annata, sia quanti e quali elettrodomestici siano presenti nella propria abitazione, insieme alla metratura di quest’ultima e al numero di residenti che la abitano quotidianamente. Così facendo, sarà possibile prendere in esame solamente le offerte che più si confanno, in termini di qualità e prezzo, per la propria casa e le proprie esigenze. Solitamente esistono, poi, due tipologie di tariffe: quelle indicizzate e quelle a prezzo fisso. 

 

Le prime sono legate all’andamento dei prezzi di luce e gas nel mercato all’ingrosso: quindi potrebbero diminuire e aumentare nel corso del mese. Le seconde, invece, prevedono un prezzo stabilito a monte dall’operatore e che rimane stabile e fisso per l’intera durata del contratto. Una volta valutate le offerte valide sul mercato e decisa la tipologia di tariffa sul mercato libero, si dovrà semplicemente contattare il nuovo fornitore, dare lui tutti i dati richiesti (anagrafica, codice POD per la luce e PDR per il gas, eventuale IBAN per la domiciliazione), i documenti dell’intestatario e il gioco è fatto. Sarà il nuovo fornitore a fare il passaggio da quello vecchio, mantenendo il contatore attivo e senza doverlo cambiare, a meno di malfunzionamento accertato.

 

Luce e gas: come difendersi dalle truffe e navigare in sicurezza tra le offerte

Ovviamente, più passano i giorni e più si avvicina il momento del cambio obbligatorio. Gli utenti, dunque, intensificano le ricerche, mentre qualche furbacchione prova ad approfittare della fretta dei consumatori per provare a trarne vantaggi, magari truffandoli. Altroconsumo, quindi, ha provato a dare alcuni consigli su come evitare di incappare in truffe facili. Dapprima bisogna sempre evitare di guardare solo al prezzo messo in bella vista dai fornitori, ma procurarsi un preventivo annuale, così da avere idee chiare su quanto si spenderà a lungo termine. Inoltre, è sempre bene farsi inviare tali preventivi e non farsi fare offerte solo via telefono: verba volant, scripta manent. Se, poi, l’offerta sottoscritta non soddisfa le proprie aspettative, si può sempre recedere dal contratto entro 14 giorni dalla firma grazie al diritto di ripensamento. Infine, anche quando l’accordo è stato raggiunto, è sempre bene continuare a guardarsi intorno per capire se nel frattempo vi siano offerte più convenienti.

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