Gli alpini riaccendono i lampioni spenti per il caro energia: si lavora per lasciarli operativi anche dopo l'adunata

Sabato 6 Maggio 2023 di Camilla De Mori
Gli alpini riaccendono i lampioni spenti per il caro energia

UDINE - A Udine gli alpini (o meglio, la loro Adunata), fanno riaccendere le luci dei lampioni che erano state spente dal Comune per risparmiare dopo i rincari folli sui costi dell’energia, che avevano messo a dura prova le casse di Palazzo D’Aronco.

Complice il rientro dei prezzi su binari di maggiore quotidianità, la giunta De Toni, che si è da poco insediata, intende riattivare questi oltre 1.460 punti luce a beneficio della sicurezza dei cittadini e delle centinaia di migliaia di partecipanti che affolleranno il capoluogo nei giorni del raduno delle Penne nere. E l’intenzione dichiarata sarebbe quella di riaccendere quelle luci in pianta stabile.


L’ASSESSORE
Ad annunciare la novità è Eleonora Meloni (Pd), neoassessore all’Ambiente dell’esecutivo De Toni, che porterà la proposta all’attenzione dei colleghi assessori e del sindaco. «La decisione sarà presa nella riunione di giunta della prossima settimana. Lo scorso anno, per contenere i costi dell’energia elettrica, era stato deciso di spegnere il 10 per cento dei lampioni della città. Erano state individuate alcune zone solo di ingresso, non abitate, per esempio, dove si era ritenuto opportuno spegnere i punti luce nella fascia notturna. Lo stesso, per esempio, in parte della zona del parco del Cormor. Adesso, in vista dell’Adunata, c’è una richiesta di riattivare questo 10 per cento di lampioni che erano stati spenti per il caro energia, anche per ragioni di sicurezza. Porteremo questa proposta in giunta e decideremo quel giorno».


I NUMERI
L’Adunata farà un po’ da “prova generale” anche per il futuro. Come chiarisce l’assessore Meloni, «in città ci sono più di quattordicimila lampioni. Per contenere i costi erano stati spenti 1.468 punti luce durante le ore notturne. Intanto, c’è la proposta di riattivarli in occasione dell’Adunata. Ma valuteremo anche la riaccensione di questi lampioni in pianta stabile, dal momento che nel frattempo, per fortuna, le tariffe sono tornate quelle di un tempo. Valuteremo che risposta c’è». Un passo che segnerebbe una nuova svolta, nei primi cento giorni della nuova amministrazione. L’idea è quella di intervenire sui costi regolando l’intensità dell’illuminazione pubblica. «I punti luce saranno accesi non al cento per cento, ma grazie alla dimmerazione (un termine che deriva dall’inglese “Dimmer”, un regolatore elettronico ndr) l’idea è quella di riattivare i lampioni variando l’intensità della luce. Non si può, infatti, pensare di riaccenderli in modo alternato, un lampione sì e uno no».
Fu a marzo 2022 che la giunta Fontanini decise di spegnere, da mezzanotte alle cinque, 1.468 lampioni, soprattutto in zone poco abitate (ad esempio in viale Pasolini, via Emilia, via Fusine, via Quarto e nei parcheggi dello stadio), con un risparmio stimato allora in circa 80mila euro. A settembre 2022 il secondo step fu lo spegnimento dei punti luce anticipato di mezz’ora in tutto il comune, per risparmiare altri 90mila euro. Per il caro bollette, a settembre 2022 la passata amministrazione aveva dovuto fare una variazione di bilancio per tamponare un aumento di spesa (per luce e gas) di oltre 4 milioni e a novembre, per la sola illuminazione, aveva dovuto attingere all’avanzo per coprire un incremento di 925mila euro.

Ultimo aggiornamento: 8 Maggio, 14:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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