La via della seta: da Tashkent a Samarcanda, Bukhara e Khiva. L'Uzbekistan magico

Martedì 30 Agosto 2022, 13:35 - Ultimo aggiornamento: 22 Maggio, 09:53

Dai Canati all'impero russo. sino all'indipendenza

L'itinerario classico, da nord a sud, prevede Samarcanda, Bukhara e la lontana Khiva. Chiariamo, l'Uzbekistan è anche molto altro: è la fiabesca e popolosa valle di Fergana, è un percorso dell'anima sulle rive dell'Aral, è la scoperta dei suoi deserti, ma la Silk Road richiama da sempre il maggior numero di turisti. Nelle città gioiello di questo Paese è facile incontrare gruppi di cinesi come di russi, viaggiatori francesi o italiani, giapponesi o europei dell'Est. Un crocevia naturale che ha favorito lo svilupparsi delle idee e delle culture. Gli uzbeki sono sono un popolo amichevole, così come le altre etnie che convivono in questa terra. Viaggiando da Tashkent a Samarcanda sui moderni treni ad Alta Velocità che collegano le due città in un paio d'ore sarete sorpresi nel vedere come cambiano anche le fisionomie. Dai volti rotondi degli uzbeki a quelli più spigolosi dei Tagiki che già rimandano al vicino Oriente.


E i più attenti non faticheranno a notare che a cambiare è anche il linguaggio. Non a caso questa è la terra dei grandi Canati, descritti splendidamente nel Grande Gioco di Peter Hopkirk. E, prima, dei grandi condottieri, da Alessandro Magno ad Amir Timur, meglio conosciuto in Italia come Tamerlano. Solo alla metà del XIX secolo questa porzione di Asia centrale viene incorporata nell'impero russo e poi nell'Unione Sovietica. L'Uzbekistan di fatto è una nazione indipendente solo nel 1991. Una nazione giovane con un passato profondissimo.


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