Conegliano. Sgozzò madre e gatto, il killer è schizofrenico: «Sente ancora le voci»

Venerdì 8 Dicembre 2023, 02:10 - Ultimo aggiornamento: 16:57

LA VICENDA


L’eventuale processo a carico di Zandegiacomo, dunque, slitta ancora. Sempre che venga celebrato. L’uomo è consapevole di aver sgozzato la madre, ma non ricorda alcun dettaglio del delitto, compreso il fatto di averla quasi decapitata e di averle quasi amputato le mani. E non ricorda nemmeno il numero di fendenti sferrati, almeno una ventina, come confermato dall’autopsia effettuata dal medico legale Antonello Cirnelli. A chiamare i carabinieri, quella mattina del 24 ottobre, era stato lo stesso Ippolito: «Venite, l’ho uccisa». Quando le forze dell’ordine erano entrate nell’appartamento di via Einaudi, si erano trovate davanti a una scena terribile. «Era impressionante, c’era sangue ovunque» aveva dichiarato il procuratore di Treviso, Marco Martani. In seguito all’esame esterno, è emerso che l’anziana aveva cercato di difendersi prima di arrendersi ai colpi sferrati dal figlio. La donna aveva ferite in tutto il corpo, con un taglio profondo alla gola. Non solo: Zandegiacomo, probabilmente quando la madre era già morta (è stata ritrovata supina, con entrambe le braccia spostate sul lato sinistro), ha inferito sul corpo cercando, appunto, di amputarle le mani. Quasi fosse un iniziale tentativo di sezionare il cadavere partendo dalle estremità.

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