Dai capannoni ai buoni pasto, tutti gli affari dell'ex sindaco Fragomeni

Mercoledì 20 Marzo 2024, 02:55 - Ultimo aggiornamento: 18:10
Nicola Fragomeni
di Gianluca Amadori
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VENEZIA - Non soltanto decine di migliaia di euro chiesti, e in parte incassati, in relazione a terreni o immobili oggetto di progetti nel comune di Santa Maria di Sala, tra cui la realizzazione di una residenza per anziani. Nicola Fragomeni è chiamato a rispondere anche dell'accusa di peculato per essersi appropriato, assieme alla moglie, Sabina Giacomin, di alcuni buoni spesa destinati ad aiutare le famiglie in difficoltà per colpa del Covid. L'ex sindaco, che ha chiesto di patteggiare 4 anni di reclusione, ha spiegato di aver speso per la sua famiglia soltanto due blocchetti, corrispondenti a 200 euro, «ritenendoli una sorta di compensazione».
Nell'interrogatorio sostenuto il 28 aprile 2023, tre mesi dopo essere finito agli arresti domiciliari nell'inchiesta coordinata dalla pm Federica Baccaglini, l’ex sindaco ha precisato che buona parte dei buoni spesa acquistati dal comune stavano per scadere: di conseguenza si impegnò personalmente della loro distribuzione durante il ricevimento del pubblico «Ho portato a casa 2-3 blocchetti di buoni che avevo cambiato dando soldi di tasca mia agli interessati, perché avevano necessità di contanti per pagare le bollette... I blocchetti che avevo scambiato li ho dati a mia moglie per fare la spesa: parte della spesa è stata destinata in beneficenza nel periodo natalizio, il resto tenuto per la nostra famiglia».

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