Padova. Soldato scrisse dalla Russia una lettera alla nipote nel 1942, trovata e restituita dopo 81 anni

Venerdì 12 Gennaio 2024, 03:10 - Ultimo aggiornamento: 17:05

Cosa dice la lettera

«Carissima Ivana, ieri in data 15/11 ho ricevuto il tuo letterone e come vedi il tuo caro zietto non manca di risponderti subito» è l’incipit della lettera da cui emerge che passavano settimane tra una missiva e l’altra. «Sii sempre briosa, allegra, sbarazzina - è l’invito alla nipote -. Ecco ciò che fa bene a me e non lo nego, molte volte mi capita di essere triste, dunque pensa se dovessi in quei giorni ricevere posta portante frasi da funerale che allegro conforto avrei. Sento che hai iniziato le scuole, Ivana, buttaci dentro tutta la tua volontà, fa come facciamo noi autisti qui in Russia; o la va o la si spacca, noi non badiamo a spreco di energie, si rischia tutto purché arrivi presto il giorno della Vittoria e torneremo alle nostre famiglie». E poi ancora: «Sento che desidereresti passare almeno un giorno qui con me, ma Ivana, questo non è luogo per te, perdonami se ti dico che sei davvero ancora sotto l’influenza del documentario tedesco visto al cinema, se non erro mi sembra che anche negli ultimi tempi che io ero a casa tu avevi paura di andare a letto da sola, per ciò Ivana tieni presente che qui non sei al cinema, è pura realtà, non sono i soldatini di piombo che fanno la guerra, ma bensì milioni di uomini che con i mezzi più micidiali cercano di vincersi». Al resto della famiglia scrive: «Io sto bene, ho la certezza che il Natale del 1943 sarò con voi». Non è andata così. Renato sarebbe scomparso pochi giorni dopo e in ogni caso migliaia di soldati avrebbero trascorso il Natale del 1943 ancora in piena guerra. Spedendo lettere colme di amore e rassicurazioni.

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