Giancarlo Gentilini, le battaglie e le frasi celebri: dalle panchine ai leprotti, dai teschi sugli incroci ai carri piombati

venerdì 25 aprile 2025, 05:40 - Ultimo agg. 18:49

LA STORIA

Ma sono mille le battaglie portate avanti da Giancarlo Gentilini, più che mai un combattente e sindaco impossibile da imbrigliare dentro i binari della politica. Eletto nel 1994 si fece subito notare per decisionismo e toni mai sentiti prima della placida Treviso. Ma il suo “mito” inizia ufficialmente nell’ottobre del 1997 quando, ormai esasperato da bivacchi sulle panchine di via Roma, dalle continue lamentele, dagli alberi usati come stendi-biancheria dai giovani stranieri che non avevano un posto dove andare, prese la decisioni che gli diede fama perenne: «Tolgo quelle panchine. E taglio anche gli alberi». Gli alberi, alla fine li risparmiò, ma le otto panchine dei giardinetti le fece rimuovere. E scoppiò il finimondo: un sindaco che toglieva le panchine per evitare che gli immigrati si ritrovassero non si era mai visto. «Lo faccio per la mia città, erano diventate posti per traffici illeciti». Un gesto che fece il giro del mondo ma che aprì anche un’epoca: dopo di lui, negli anni, sindaci di ogni colore e posizione politica adottarono lo stesso sistema.

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