Nuovo stadio per i Mondiali di Budapest, Lanaro ha realizzato la copertura e Bordignon Group l'ha zincata

Giovedì 10 Agosto 2023, 14:58 - Ultimo aggiornamento: 11 Agosto, 08:35

LA ZINCATURA

La copertura con cui lo stadio è realizzato è una tensostruttura ricoperta da una membrana in fibra di vetro PTFE, in grado di proteggere gli spettatori dalle varie condizioni atmosferiche. La sua struttura è concepita secondo il principio della ruota a raggi della bicicletta. Seguendo questo schema, un certo numero di funi disposte in simmetria radiale sulla forma circolare dello stadio, dette Radial Upper e Radial Lower (che sono i raggi della ruota), collegano l'anello di compressione tubolare di acciaio esterno, il Compression ring (il cerchione della ruota) con due anelli di tensione interni. L'anello di tensione superiore e l'anello di tensione inferiore detti appunto Upper and Lower Tension Ring, sono tenuti separati da una serie supporti detti Flying masts (insieme che forma il mozzo della ruota). Per fornire la rigidità necessaria, inoltre, i cavi Radial con funzione rispettivamente di cavo portante, quello inferiore, e di cavo stabilizzante, quello superiore, sono tenuti separati da una serie di puntoni di acciaio, mentre per garantire la forma ed il tensionamento della membrana di copertura, necessaria per resistere ai relativi carichi esterni e metereologici, vengono posti tra i radial degli archi secondari di acciaio.

L'efficienza di questi schemi strutturali deriva dal fatto che tutti gli elementi lavorano principalmente in tensione/compressione, poiché il tetto fa affidamento sulla rigidità geometrica per resistere ai carichi permanenti più ai carichi variabili applicati esternamente. L'utilizzo di funi in acciaio ad alto rendimento inoltre, ne riduce ulteriormente il peso complessivo. Questo complesso sistema di funi, assieme alla struttura portante esterna del compression ring, dei flying masts, dei puntoni e degli archi, tutti elementi realizzati con profili tubolari a sezione circolare di acciaio zincato a caldo e verniciato, necessita di particolari connettori per potersi collegare e lavorare tra loro, solitamente ottenuti da fusioni specifiche di acciaio, castings. In questo stadio, questi particolari connettori sono stati studiati ed ingegnerizzati per poter essere ricavati da laminati elettrosaldati, soluzione innovativa capace di ridurne l’impatto sui costi e sui tempi di fornitura. L’industrializzazione di questi connettori, quindi, poteva contare su lamiere commerciali di acciaio alto resistenziale in pronta consegna, costruiti e saldati secondo progetto esecutivo e lavorati poi meccanicamente per garantirne le specifiche tolleranze geometriche, infine protetti dalla corrosione tramite trattamento di zincatura a caldo. Presenti nel progetto differenti tipologie e grandezze di connettori, dai radiali, connettori di circa 170 kg che collegano le funi radiali superiori (Radial Upper) ai puntoni e agli archi secondari, ai connettori dell’anello di tensionamento inferiore (Lower Tension Ring), elementi di 5 tonnellate ottenuti dall’unione a piena penetrazione di lamiere fino ai 150 mm di spessore.

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