Lo stress da pandemia colpisce sei persone su dieci, secondo una ricerca dell’Oms. L’incertezza, l’ansia, l’attesa e la paura, dopo otto mesi di emergenza, determinano una vera e propria fatica mentale che comporta stanchezza, sfinimento, irritabilità, disturbi del sonno e dell’umore. Per combattere il disturbo post traumatico da stress-Covid, che può colpire molti pazienti, i loro familiari e chiunque ne sia esposto nei contesti sociali, familiari e di lavoro, il San Raffaele Roma ha deciso di attivare un ambulatorio polivalente.
L’iniziativa punta l’attenzione proprio sulla sfera psichica di chi, in modo diretto o indiretto, ha fatto i conti con il virus. L’ambulatorio che sarà operativo dal 15 dicembre è accessibile a chi ha avuto ed è guarito dal Covid, a persone che sono risultate inizialmente positive anche se senza sintomi o paucisintomatici, ai loro parenti, e a tutti coloro che una volta risolta la positività, conservano tuttavia una sintomatologia ansiosa.
A partire dal 15 dicembre, per due volte a settimana (martedì e venerdì) dalle ore 14.00 alle ore 18.00, sarà attivo il servizio presso l’IRCCS San Raffaele in via Pisana a Roma previa prenotazione tramite Cup: tel. 06 52253535. «Viviamo un momento storico in cui si è prede di un disorientamento emotivo e comportamentale forte. Senso di solitudine, angoscia della perdita e rassegnazione pervadono la nostra società. Tutto questo non potrà sparire con la scomparsa del virus, pertanto, intendiamo proporre non un ambulatorio di Psicoterapia, ma bensì qualcosa di più specifico – afferma Amalia Allocca, coordinatrice delle Direzioni Sanitarie dell’Gruppo San Raffaele Roma - qualcosa che circoscriva in maniera esclusiva tutta l’area psichica sviluppatasi con la pandemia, e quindi come il Virus Sars-Cov 2 abbia psicologicamente colpito le persone, sia affette e poi guarite, sia quelle ancora malate, sino ad arrivare agli affetti stretti, i quali vivono l’impotenza di non poter assistere fisicamente ed emotivamente i propri cari. Un’impotenza che in alcuni potrebbe addirittura disfunzionalmente trasformarsi in senso di colpa».