Alberto Zangrillo e Roberto Burioni tornano a parlare del virus. «Paranoia ossessiva», dice riguardo Covid e tamponi Zangrillo, prorettore dell'università Vita-Salute San Raffaele di Milano e direttore del Dipartimento di anestesia e terapia intensiva dell'Irccs ospedale San Raffaele. Lo specialista posta su Twitter uno screenshot di una notizia online che riassume un tema molto discusso in questi giorni in cui il Paese è alle prese con un'ondata estiva di contagi sostenuta da sottovarianti Omicron altamente trasmissibili, come Omicron 5: «Covid, ho i sintomi ma il tampone è negativo: perché?», questo il titolo.
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Zangrillo non ha dubbi nella risposta, bollando il dibattito con due parole: «Paranoia ossessiva».
Nei giorni scorsi l'esperto era intervenuto sempre via Twitter anche sul nodo dei positivi asintomatici: «Accade che lavativi seriali, positivi al test Covid-19, non lavorino per settimane, sebbene asintomatici. Così si distrugge il Paese», aveva scritto sollevando una riflessione sulla problematica degli isolamenti.
Oggi portare la mascherina all'aperto è un eccesso di protezione. Però non irridete chi la porta. Potrebbe essere un trapiantato, un immunodepresso, un malato di tumore che sta sottoponendosi a chemioterapia, una persona fragile. Costoro fanno bene a proteggersi il più possibile.
— Roberto Burioni (@RobertoBurioni) July 18, 2022
Burioni, sempre su Twitter, scrive: «Oggi portare la mascherina all'aperto è un eccesso di protezione. Però non irridete chi la porta. Potrebbe essere un trapiantato, un immunodepresso, un malato di tumore che sta sottoponendosi a chemioterapia, una persona fragile. Costoro fanno bene a proteggersi il più possibile».
Paranoia ossessiva#COVID19 pic.twitter.com/0O3ilmux0p
— Alberto Zangrillo (@azangrillo) July 16, 2022
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