Allarme smog, l'esperto: «Le mascherine sono inutili. Nei giorni critici meglio non uscire di casa»

«Necessario proteggere bambini, anziani e persone fragili»

Martedì 20 Febbraio 2024 di Graziella Melina
Allarme smog, l'esperto: «Le mascherine non inutili. Nei giorni critici meglio non uscire di casa»

«Per evitare che lo smog provochi danni seri alla salute - mette in guardia Carlo Signorelli, ordinario di Igiene dell'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano - meglio restare a casa e proteggere soprattutto bambini, anziani e persone fragili».


Quali sono i rischi maggiori?
«Innanzitutto, a breve termine possono comparire le infiammazioni delle vie aree respiratorie, a cominciare dalle bronchiti, poiché in presenza di aria inquinata l'epitelio presenta un'azione difensiva ridotta. A lungo andare, poi, c'è anche un rischio cancerogeno: chi vive in città ha un pericolo maggiore, soprattutto se è fumatore; non dimentichiamo che due fattori di rischio combinati hanno un effetto sinergico».
Rischia di più chi sta all'aperto più a lungo?
«Non c'è un tempo limite, meglio comunque esporsi allo smog il tempo minore possibile. Se non fa lavori all'esterno, una persona trascorre mediamente un'ora e mezza all'aria aperta. È quindi opportuno ridurre questa permanenza nei giorni di grande inquinamento, evitando gli sport come la corsa e la bicicletta: con l'attività fisica, infatti, l'inspirazione è maggiore di 4-8 volte rispetto alla respirazione a riposo».
Niente motorino o monopattino?
«Chi ha la bici, il monopattino, oppure la moto, è più a rischio. Ma anche chi si sposta con l'auto dovrebbe usare qualche accorgimento in più: se infatti si trova incolonnato, è consigliabile utilizzare l'impianto di ricircolo dell'aria. Così facendo è possibile il ricambio dell'aria, senza immettere da fuori quella ulteriormente inquinata».
Le mascherine sono utili?
«Non servono per proteggere dallo smog, perché le polveri sottilissime le attraversano. Le mascherine fermano soltanto le polveri di grandi dimensioni, che poi che sono quelle che fanno meno male alla salute».
Chi deve rimanere in casa?
«Durante le giornate critiche meglio non uscire. Bisogna evitare di portare fuori i bimbi sui passeggini, perché si ritrovano alla stessa altezza delle emissioni delle auto».
Cosa si può fare in generale?
«Il singolo cittadino non far altro che evitare le esposizioni nei giorni ad alto inquinamento. Al di là delle date stabilite dalle varie ordinanze, non dimentichiamo che i giorni più inquinati sono facilmente identificabili: normalmente abbiamo un'atmosfera senza nuvole, senza vento, e quindi senza movimenti d'aria. In queste condizioni si crea infatti il fenomeno dell'inversione termica: gli inquinanti sono intrappolati e ricadono sul suolo, anziché disperdersi negli strati alti dell'atmosfera».
Cosa bisognerebbe fare per prevenirlo?
«Le fonti dell'inquinamento sono tre: il traffico motorizzato, quindi automobili, riscaldamenti domestici - e non a caso adesso ci troviamo in un mese dell'anno in cui sono ancora accesi - e poi, in misura minore, l'inquinamento industriale, rispetto al quale si è molto lavorato per ridurlo. Purtroppo, però, quando si creano queste situazioni atmosferiche sfortunate, il problema si ripresenta».

 

Ultimo aggiornamento: 13:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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