È facilmente sovrapponibile e si presta alla confusione, del resto i sintomi sono pressoché gli stessi: febbre alta, dolori muscolari, mal di gola. Si pensa sia influenza e invece è Covid-19. La variante Omicron-2 da settimane sta circolando con maggiore virulenza e il numero dei casi - nonostante da qualche giorno i nuovi positivi siano in diminuzione - lo ha dimostrato.
L’andamento
«In questi giorni - spiega Alberto Chiriatti, vice segretario regionale della Fimmg, la Federazione italiana medici di medicina generale - stiamo assistendo a questo fenomeno, ovvero pazienti con sintomatologia acclarata da Covid-19 che risultato negativi in prima battuta ad un test rapido ma che invece sono positivi dopo un secondo test anche a distanza di 48 ore e più generalmente possiamo dire che 9 casi su 10 di chi pensa abbia preso l’influenza si dimostra poi positivo al coronavirus». La casistica è ampia e la confermano anche i farmacisti che nell’ultimo mese hanno registrato un aumento di tamponi. «Rispetto a febbraio sicuramente c’è un ritorno alle verifiche con una crescita di test di almeno il 20% - spiega Alfredo Procaccini, vice presidente vicario di Federfarma - ed è anche vero che c’è un fenomeno di falsi negativi ma perché Omicron 2 è più difficile da scovare nelle vie aeree: è più in profondità e dunque anche i tamponi devono essere fatti con estrema attenzione». In sostanza la nuova variante è più difficile da scovare e non appare subito all’insorgenza dei primi sintomi. «Il dato preoccupante - conclude Chiriatti - è che un falso negativo crede di avere l’influenza e se non si riguarda e non si sottopone a ulteriori verifiche rischia di contagiare vicini, familiari e colleghi giacché abbiamo visto l’alta trasmissibilità del virus in Omicron 2».
La giornata
Ieri i casi nel Lazio erano scesi: 4.418, quasi 3 mila in meno sul giorno precedente ma nel fine settimana il calo è fisiologico anche in ragione del minor numero di tamponi processati. Salgono invece i ricoveri ordinari, 1.158 totali (21 in più su domenica). Non si tratta solo di nuovi ingressi ma anche di trasferimenti di pazienti da un reparto a quello Covid.
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