Tumori, alla Camera si discute sull'oblio oncologico: cosa prevede la proposta di legge

La legge punta a eliminare pregiudizi e discriminazioni nei confronti delle persone guarite da tumore

Martedì 13 Giugno 2023
Tumori, alla Camera si discute sull'oblio oncologico: cosa prevede la proposta di legge

Cancellare un'etichetta scomoda, "malato di tumore", che rischia di rimanere appiccicata addosso tutta la vita. Anche dopo la guarigione. Per garantire diritti fondamentali - dalla stipula di un mutuo all'adozione di un bambino - a chi ha avuto la sfortuna di dover combattere contro quei mali. Una mossa su cui spinge forte il capo del governo Giorgia Meloni. A Palazzo Chigi si punta ad una rapida approvazione della legge sull'oblio oncologico, proposta attualmente in discussione in commissione Affari sociali alla Camera.

Una norma di civiltà, secondo gli oncologi, che permetterebbe all'Italia di seguire l'esempio virtuoso già offerto da una folta lista di Paesi all'estero - tra cui Francia, Lussemburgo, Belgio, Olanda e Portogallo - che già si sono mossi per tutelare gli ex pazienti oncologici con una legge ad hoc.

L'obiettivo è chiaro: porre fine alle discriminazioni nei confronti delle persone guarite da tumore. La bozza della nuova legge è stata elaborato in una versione unificata dalle relatrici Patrizia Marrocco (FI) e Maria Elena Boschi (Az-Iv), sulla base di nove proposte di legge presentate dai vari gruppi parlamentari e una dal Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro (Cnel).

Cosa prevede la proposta

La proposta prevede di non ammettere alcuna richiesta di informazioni sullo stato di salute relativo a patologie oncologiche, il cui trattamento attivo si sia concluso con successo senza episodi di recidiva da più di dieci anni, in tutti i casi di procedure per adozione, richiesta di mutui, pratiche bancarie, assicurazioni e concorsi pubblici o privati. Tale periodo è ridotto della metà - sempre secondo il testo proposto - nel caso in cui la patologia sia insorta prima del 21esimo anno di età.

La possibile norma di cui si discute a Montecitorio interessa oltre un milione di italiani: oggi sono 3,6 milioni i cittadini che combattono contro un tumore, ma il 27% di loro (circa un milione appunto) è guarito.

Obiettivo dichiarato dell'esecutivo

«Il governo guarda con grande attenzione alle proposte di legge parlamentari sull'oblio oncologico. Per questo - spiega Meloni - ho chiesto al ministro della Salute, Orazio Schillaci, di seguire l'iter e assicurare il contributo necessario dell'esecutivo. L'obiettivo è arrivare nel più breve tempo possibile all'approvazione di una norma capace di dare risposte ad un problema, estremamente concreto, che incide fortemente sulla vita di
tantissimi italiani.

Anche il governo spagnolo si è recentemente mosso in questo senso».

Totale l'appoggio da parte di Schillaci: «Palazzo Chigi è pronto a dare il proprio supporto per trovare soluzioni adeguate a una problematica di particolare rilievo per tanti cittadini guariti dal cancro, ma costretti ad affrontare numerose difficoltà burocratiche per il ritorno a una vita normale».

I tempi

Sulle tempistiche non ci sono certezze, ma le relatrici si mostrano ottimiste: «Siamo fiduciose - afferma Boschi - che l'iter in commissione possa essere rapido, in modo da arrivare in Aula già la prima settimana di luglio». Si tratta di un provvedimento che «non comporta costi e può essere approvato in tempi molto rapidi», fa eco Marrocco. Anche per il Pd si tratta di una priorità e «faremo la nostra parte per approvarlo nel minor tempo possibile», afferma invece Marco Furfaro, primo firmatario di una pdl sull'oblio e capogruppo Pd in commissione Affari Sociali.

Cosa dicono gli esperti

La proposta è stata accolta con soddisfazione anche dall'Associazione italiana di oncologia medica (Aiom), che nei mesi scorsi aveva promosso un'imponente campagna di sensibilizzazione sul tema, unita al lancio di una petizione on line che ha raccolto finora oltre 106mila firme.

«I guariti dal cancro - commenta Saverio Cinieri, presidente Aiom - presentano di fatto la stessa aspettativa di vita di chi non ha dovuto mai affrontare una malattia oncologica. Quindi devono godere degli stessi diritti nella vita di tutti i giorni». D'accordo anche Francesco Cognetti, presidente della Federazione degli oncologi, cardiologi e ematologi, secondo cui le persone guarite «devono essere libere di guardare al futuro senza convivere con l'ombra della malattia». 

Il favore di Francesco Rocca (e del Lazio)

«Ringrazio il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, per l'impegno mostrato sull'oblio
oncologico. La dignità del paziente viene prima di tutto. I tempi, fortunatamente, sono maturi. È fondamentale che la norma per garantire questo sacrosanto diritto sia approvata dal Parlamento, trattandosi di un tema che riguarda circa un milione di persone in Italia», così recita una nota di Francesco Rocca, presidente della Regione Lazio.

«Oggi chi è guarito da un tumore per la burocrazia risulta ancora malato - continua Rocca - Questo porta al concreto rischio di discriminazioni per l'ottenimento di un mutuo, per la stipula di assicurazioni sulla vita, per l'assunzione in un posto di lavoro o l'adozione di un figlio. Il paziente guarito dal cancro deve poter ricominciare senza alcuna preclusione. Bene anche l'intervento del professor Cognetti che ha parlato di una 'battaglia di civiltà che tutti dobbiamo combattere, uniti. La Regione Lazio sposa completamente questa causa». 

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