​Il percorso ad ostacoli dei turisti della Capitale

Sabato 21 Settembre 2019 di Mauro Evangelisti
Il percorso ad ostacoli dei turisti della Capitale
Li vedi in fila affollare le fermate dei bus di notte. L’attesa a volte è così lunga da dare un nuovo significato alla definizione di città eterna. Sono i turisti che non si arrendono, provano a usare i mezzi pubblici per spostarsi da un punto all’altro, forti anche delle indicazioni di Google Maps o di app simili che ti organizzano i percorsi e dicono quali linee cercare.

Sulla carta, anzi sul display, tutto sembra accettabile poi però la mobilità quotidiana del turista è un percorso di sopravvivenza simile a quello che affrontano i pendolari romani ma con la differenza che stai giocando fuori casa, in un territorio sconosciuto. In teoria tra bus, tram e metro, spiega una ragazza australiana che insegna inglese a Roma, la rete dei trasporti è articolata e puoi arrivare ovunque.

Ma le corse saltano, i bus prendono fuoco, la metro si ferma. Anche acquistare il biglietto, malgrado alcune recenti innovazioni tecnologiche, è tutt’altro che friendly, a partire dalle macchinette lente o guaste. Restano i taxi ma poi ti imbatti a Termini nelle desolanti lunghissime code di clienti che fanno lo slalom tra i cartoni dei clochard e il posteggio delle auto bianche vuoto. Succede in coincidenza dell’arrivo contemporaneo di treni dell’alta velocità. Ma è un pessimo biglietto da visita per la città.

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