TheBorderline e l'ossessione delle sfide: coinvolti 6 ragazzi su 100. Nelle challenge i maschi tra 11 e 13 anni i soggetti più a rischio

L'istituto superiore di sanità: in 243mila hanno partecipato ad almeno una challenge

Lunedì 19 Giugno 2023 di Michela Allegri
TheBorderline e l'ossessione delle sfide: coinvolti 6 ragazzi su 10. Nelle challenge i maschi tra 11 e 13 anni i soggetti più a rischio

ROMA Mettersi in bocca capsule di detersivo, tirarsi calci, gettarsi nel vuoto, tuffarsi in piscina saltando da una finestra. Giochi pericolosi, diventati virali sui social, vere e proprie gare per mettersi alla prova pensando di dimostrare, con incoscienza, di essere coraggiosi e alla moda. Sono centinaia di migliaia i ragazzini che ogni giorno partecipano alle challenge, o le seguono dallo schermo dei loro cellulari. L'ultima folle sfida ha causato la morte di un bambino di cinque anni, Manuel Proietti: l'auto su cui viaggiava insieme alla mamma e alla sorellina è stata travolta da un Suv Lamborghini lanciato a tutta velocità. A bordo, cinque youtuber che si filmavano mentre - così raccontavano sul canale The Borderline - restavano per 24 ore di fila chiusi dentro quell'auto di lusso presa a noleggio.

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LA MODA

Una moda, quelle della challenge social, che preoccupa, visto che in molti casi le sfide sono decisamente rischiose.

Tra gli studenti di età tra gli 11 e i 17 anni, il 6,1%, in tutto circa 243mila ragazzi, ha partecipato almeno una volta nella vita a una gara su TikTok o Instagram che considera pericolosa. I dati fanno parte dello studio epidemiologico realizzato dal Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell'Istituto Superiore di Sanità - con il supporto del Dipartimento delle Politiche antidroga della Presidenza del Consiglio - nell'ambito del progetto per analizzare le dipendenze comportamentali nella generazione Z. Ai ragazzi è stato chiesto se avessero mai partecipato a sfide social rischiose. Nel questionario ne sono state menzionate alcune: la Skullbreaker challenge - si potrebbe tradurre come "spacca cranio" -, che consiste nel fare cadere la vittima facendole sbattere la schiena e la nuca, la Knock out challenge, cioè il gioco del "mettere qualcuno ko" colpendolo violentemente con un pugno in un luogo pubblico. E ancora: la Balconing challenge nella quale i partecipanti devono saltare da un balcone o da una finestra posti a un piano elevato cercando di finire direttamente all'interno di una piscina, la Tide Pod challenge, che consiste nel masticare una capsula di detersivo, la Bird Box challenge, nella quale devono essere svolte azioni tenendo gli occhi coperti.

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LO STUDIO

Dallo studio del Cndd emerge che quelli più affascinati dalle sfide social sono i soggetti più giovani: focalizzando l'attenzione sulla fascia di età 11-13 anni il 7,6% dei ragazzi intervistati (129.310 studenti) ha dichiarato di avere partecipato. Il dato scende se si considerano gli studenti tra i 14 e i 17 anni: si arriva al 5%, pari a 113.849 ragazzi. L'Istituto superiore di sanità sottolinea poi che si tratta di un fenomeno che riguarda principalmente i maschi. Emerge sempre dai dati: nel 10% dei casi si tratta di ragazzi che appartengono alla fascia di età tra gli 11 e i 13 anni, mentre la percentuale scende al 6,1 nella fascia 14-17 anni, circa 71.544 persone. Il dato scende per le femmine: nella fascia 11-13 anni si raggiunge il 5,3%, pari a 43.923 studentesse, mentre si arriva solo al 3,3% tra le ragazze tra i 14 e i 17 anni. Facendo una selezione ancora più specifica, e analizzando le età, emerge che la percentuale passa dall'8% tra gli studenti di 11 anni al 4,3% tra gli studenti di 17 anni. Per realizzare lo studio nell'autunno del 2022 sono state coinvolte nel progetto 3.600 scuole secondarie di primo grado e 5.100 secondarie di secondo grado, su tutto il territorio nazionale.

 

LE SCUOLE

L'indagine è stata realizzata con Explora Ricerca e Analisi Statistica. Sono state considerate anche le caratteristiche dei ragazzi con un profilo di rischio: tratti di personalità; dimensione relazionale; contesto famigliare, scolastico e sociale; qualità del sonno. E sono stati fatti approfondimenti sull'utilizzo di internet. Oltre alle social challenges, sono stati analizzati altri comportamenti devianti legati al web: il doxing, cioè la pratica di cercare e diffondere pubblicamente online informazioni personali e private riguardanti una persona, spesso con intento malevolo, e il sexting, cioè l'invio di messaggi, video e immagini sessualmente espliciti.
 

Ultimo aggiornamento: 21:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA