Una buca ogni 15 metri con un diametro medio di 35 centimetri.
Buche a Roma, corsa contro il tempo per riparare le strade: «A luglio partono i lavori»
LA STORIA
L'Amministrazione grillina varò il programma strade nuove ma fu un'operazione estemporanea, a macchia di leopardo, non sistematica, non incisiva e che giunse, per di più, in clamoroso ritardo. Sul sito del Campidoglio sono annoverati appena 160 interventi conclusi e 38 in corso: su oltre 6mila strade, sono una goccia nel mare. Anche perché, a parte il numero secco, le strade di Roma sono divise in due categorie: quelle di competenza del Campidoglio, cioè le grandi arterie e le Consolari, circa 800 km lineari; e poi tutto il resto, competenza affidata ai Municipi per 4.700 km lineari senza adeguati e costanti fondi. In termini di metri quadri, il Campidoglio esercita una manutenzione diretta su circa 11 milioni di metri quadri, i Municipi su 45 milioni. E il crollo dei trasferimenti dello Stato ai Comuni, a partire dal 2008, ha finito per acuire questa cronica mancanza di denaro.
LE CRITICITÀ
E così, sono centinaia le strade, più o meno grandi, con l'asfalto ammalorato: in periferia e in centro, strade consolari e piccole viuzze. Viale Aventino, il Collegio Romano, via Pinciana, come Muratella o, a Montesacro, via Lina Cavalieri, via Tiburtina, Monteverde vecchio, Pigneto, Torrevecchia, Magliana. A questi problemi - scarsa programmazione, carenza di fondi, interventi di rifacimento appena superficiali - si somma il problema degli uffici tecnici municipali sguarniti di personale. In teoria, quando ci sono lavori stradali, gli uffici tecnici municipali dovrebbero vigilare sull'esecuzione a regola d'arte. In realtà, dice Fabrizio Santori, consigliere comunale della Lega, «per le strade non si fa manutenzione straordinaria vera, al massimo una romanella da 3 o, se va di lusso da 10 centimetri. E non ci sono controlli: il regolamento comunale in vigore di fatto lascia il Comune senza nessuno strumento reale di controllo sui lavori stradali. Non c'è sicurezza, manchiamo di efficienza ed efficacia».
Questa è al situazione e la sentenza del Tar, un paio di giorni fa, che ha accolto un ricorso del Codacons e dell'ex ministro della Famiglia con delega alla Disabilità, Antonio Guidi, ha dato al Campidoglio 6 mesi di tempo per rendere operativi i programmi spesso annunciati ma mai completati per ricoprire le buche.