Un’anticipazione di 40 milioni, dalle casse del Campidoglio, per salvare Atac dal fallimento.
LA DELIBERA
Il risultato della consultazione è stato “bocciato” dall’amministrazione capitolina. «Diciamo no alla liberalizzazione - dice la sindaca - La messa a gara del servizio di trasporto pubblico locale non avrebbe comportato maggiore efficienza, ma solo creato disparità tra le periferie e il centro: linee di serie A, quelle più remunerative, e linee di serie B, quelle più povere».
La maggioranza M5S ha presentato in consiglio comunale una delibera in cui si conferma «la volontà di non dar seguito alla soluzione indicata dall’esito dei risultati del referendum svoltosi in data 11 novembre 2018» e si ribadisce «che l’obiettivo principale da perseguire per ottenere un reale efficientamento del servizio è quello del potenziamento e miglioramento della rete infrastrutturale, in corso di realizzazione». Insomma, l’esito del referendum viene respinto.
LE REAZIONI
La posizione del Campidoglio sulla vicenda è duramente criticata dai Radicali: «Non una parola sui disservizi, sul mancato rispetto del contratto di servizio così come sui milioni di corse soppresse - rimarca il deputato Riccardo Magi - Non una parola sulle criticità sollevate dai commissari giudiziali in merito al percorso del concordato preventivo». Secondo Valerio Federico, tesoriere di Più Europa, «Atac è stata un buco nero per la finanza pubblica italiana, come la Corte dei conti ricorda puntualmente». La sindaca «ha deciso di calpestare platealmente la volontà e l’indicazione dei romani», attaccano i parlamentari di Italia Viva, Roberto Giachetti e Luciano Nobili. L’azienda di via Prenestina «deve restare pubblica, lo ripetiamo da tempo, ma non basta perché deve anche funzionare», commenta Svetlana Celli, capogruppo della civica “Roma torna Roma”.
LA PROTESTA
Ieri, intanto, sit-in di protesta in piazza del Campidoglio a Roma, organizzato dagli ambulanti contro il ripristino dei bandi su aree pubbliche prospettati dalla sindaca. «Qui ci sono 15 mila famiglie, noi attendiamo delle risposte da Raggi subito, altrimenti da lunedì scatta il blocco della città», attacca il presidente nazionale di Fiva-Confcommercio, Giacomo Errico.