Roma, investito e ucciso a 13 anni: l'autista si è costituito. L’auto a noleggio appartiene a una ditta riconducibile al rapper “Fratellì”

La vittima aveva festeggiato l’apertura della nuova pizzeria del papà a Borgata Finocchio

Domenica 17 Settembre 2023 di Camilla Mozzetti
Investito sulla Casilina, tredicenne morto sul colpo a Roma. Caccia a chi lo ha investito

Mohammed aveva appena 13 anni, amava giocare a pallone e sabato sera con alcuni parenti e amici di famiglia stava festeggiando l’inaugurazione della pizzeria del padre. Poi è stato ucciso, travolto da un’auto pirata che si è data alla fuga.

Una Golf bianca GTI8 noleggiata, stando alle verifiche compiute dai vigili del VI Gruppo, e ai segni lasciati sulla strada (compresi degli adesivi) dalla “World-rent 1727” che sarebbe legata ad Algero Corretini.

Il guidatore, dopo aver investito il ragazzino, ha abbandonato l’auto non lontano dalla Casilina (all’altezza della borgata Finocchio) tra Colonna e San Cesareo e si è dato alla fuga. Si è poi costituito nella serata di domenica: si tratta di un ventenne rumeno residente in Italia, denunciato a piede libero.

Straziante il tentativo di salvare il 13enne. «Con la famiglia stavano festeggiando l’apertura della pizzeria del padre ed è stato proprio lui a soccorrerlo per primo», racconta Giammarco, un caro amico della famiglia. 

LA DINAMICA

Mohammed esce dal locale il padre è dietro di lui, poi attraversa la strada, sprovvista di strisce pedonali o dossi che contribuiscano a ridurre la velocità degli automobilisti. Viene colpito in pieno dalla Golf che, stando al racconto di alcuni testimoni, sfreccia a folle velocità. Il ragazzino viene colpito in pieno, viene agganciato al cofano dell’auto e trascinato via per almeno trenta metri poi cade e l’auto lo travolge senza fermarsi. I presenti alla festa sentono un boato «sembrava uno sparo - prosegue Giammarco - il primo a trovare il corpo del ragazzino è stato il papà che ha tentato di tutto ma non c’è nulla da fare». Mohammed è morto così: travolto da un pirata della strada che aveva noleggiato un’auto.

L’ennesima tragedia, firmata da un pirata che aveva noleggiato un’auto attraverso quei meccanismi garantiti da molte società di pagare in contanti senza cauzione, pur di fronte a veicoli di grossa cilindrata, e senza l’obbligo di avere una carta di credito. Esattamente a quanto accaduto mesi fa a Casal Palocco, con la Lamborghini noleggiata da youtuber appena ventenni che hanno travolto e ucciso un bambino di soli cinque anni. 

Il corpo di Mohammed è stato trasferito al policlinico di Tor Vergata e nei prossimi giorni sarà svolta l’autopsia. Sul posto la polizia e la municipale. Resta da trovare il guidatore confidando che il noleggio della Golf sia stato regolare e correttamente registrato. «Lo vediamo da tempo - aggiunge Giammarco - cosa succede con questi macchinoni che vengono noleggiati dalle società e messi in mano anche a dei ragazzini. Il pericolo reale che c’è per non parlare poi della condizione della strada». Via Casilina, il tratto interessato dall’incidente ricade nel VI Municipio «ma da anni è ormai abbandonata - rincara l’amico della famiglia del 13enne - buche, nessuna segnaletica, nessun cartello con la velocità da rispettare in prossimità pure di esercizi commerciali perché oltre alla pizzeria del papà di Mohammed, c’è una sala bingo e altre attività ma nulla, pensi che la segnaletica stradale è completamente assente anche vicino ai marciapiedi». Proprio sulla Casilina, che di fatto è un rettilineo per almeno cinque chilometri, «non ci sono dossi o dissuasori per limitare la velocità - conclude Giammarco - contiamo solo i morti, un altro ragazzo ha perso la vita nello stesso punto solo qualche anno fa e tutte le attenzioni delle forze dell’ordine sono rivolte ora a Tor Bella Monaca ma il Municipio è lo stesso. Noi siamo abbandonati e piangiamo adesso una vittima innocente. È una vergogna». Intanto proseguono le indagini anche sulla società di noleggio che sarebbe legata al rapper conosciuto come 1727 e da quest’ultimo sponsorizzata.

Il padre di Mohammed, dopo l’incidente, si è chiuso in camera e non è più uscito. A Roma viveva con il figlio, il più grande, che aveva da poco iniziato il nuovo anno scolastico all’Istituto Domenico Savio. La mamma ed altri fratellini sarebbero arrivati fra non molto dall’Egitto. Non ha avuto il tempo di rivederli. 

Ultimo aggiornamento: 19 Settembre, 11:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA