Hai figli? Hai un cane o un gatto? L' affitto è quasi una chimera. Giulia, romana di 36 anni, è mamma di una bimba di 8 mesi e da quasi un anno, ovvero da quando era incinta, cerca casa in affitto alla periferia di Roma ma in cambio ha solo dei «no», anzi «no bambini». È la risposta dalle agenzie o dai siti immobiliari web a cui si è affidata per cercare un appartamento in affitto.
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La storia
Giulia, estetista a partita Iva, da anni lavoratrice in un centro estetico nel quartiere Marconi, sta vivendo «un inferno, una vera e propria odissea» per trovare un affitto alla Pisana. In Via Crisafulli, al Casaletto, a Tiburtina, o in zona Battistini: cambiano le vie ma gli annunci sui siti online sono gli stessi, e in evidenza c'è quel «no animali» e «no bambini». Anche alcune agenzie hanno rigettato le offerte di Giulia sapendola mamma: «A chiunque mi rivolga c'è il nodo bimba», ribadisce. «Mi hanno ridato anche una caparra indietro di 700 euro perché la proprietaria non era convinta». Non sa il perché di questo accanimento contro i piccoli. Infatti, secondo quanto riporta la neo mamma, le riposte sono sempre evasive. Mai dirette ma comunque quel 'no bambinì è scritto nero su bianco. E in gruppo di quartiere, chi evidentemente sa della problematica, in una ricerca di affitto viene proprio sottolineato: «Cerco un appartamento zona Bravetta per una coppia senza figli né animali», come se essere senza figli fosse la condizione necessaria per ottenere un affitto.
Diritto negato
La donna racconta quindi i problemi che scaturiscono da un «diritto negato» come questo: «Tutto è cominciato perché al proprietario dell'appartamento, ora serve casa. Io ho i miei genitori che mi aiutano e posso appoggiarmi da loro, ma non potrà essere così per sempre». Inoltre, ricorda la giovane donna, «per fare la ricerca tolgo tempo anche al lavoro». Così oramai Giulia, sconfortata, per arrivare ad avere una possibilità, nega di avere una figlia: «È l'unico modo per avere una possibilità», afferma. «La situazione è inquietante. Deprimente. Mi devo sentire inferiore? Oppure in colpa? Se non facciamo figli veniamo quasi crocifisse, poi quando li facciamo questo è il trattamento? In questo caso direi di essere effettivamente discriminata perché sono una mamma».