La veglia funebre di Sant'Egidio a Santa Maria in Trastevere per le tre sorelle morte nel rogo a Centocelle

Giovedì 11 Maggio 2017
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«Oggi nel nostro occidente, nella nostra Italia, nella splendida città di Roma, nessun bambino può vivere in mezzo alla strada, rosicchiato dai topi, arso vivo. Uccidere un bambino è uccidere la società, il futuro, noi stessi. Tutti pensiamo di chi sono le responsabilità di questa tristissima vicenda, alle responsabilità di chi ha commesso il fatto, in queste ore in tanti dicono non ci si può credere, non si può arrivare a tanto ma è facile scaricare le coscienze pensando a un colpevole. Siamo sicuri che il colpevole è uno solo? E le nostre responsabilità dove sono? Dove sono le responsabilità della società civile, dell'amministrazione pubblica?». Così monsignor Paolo Lojudice, vescovo ausiliare di Roma sud, che ha presieduto la veglia di preghiera promossa dalla Comunità di Sant'Egidio nella Basilica di Santa Maria in Trastevere per ricordare Francesca, Angelica ed Elisabeth, le tre sorelle rom di 4, 8 e 20 anni morte nel incendio che ha distrutto il loro camper martedì notte a Centocelle.

«Tante storie tante situazioni si affollano nella mente di ciascuno di noi, di chi ha condiviso il disagio di tante persone e dei nostri fratelli rom - ha proseguito - Nel nome delle tante famiglie che popolano i nostri quartieri vivi ma difficili da vivere per aiutare le giovani vite ognuno prendendosi le proprie responsabilità cominciamo a chiamare le cose con il proprio nome, ad avere il coraggio della verità. I campi rom sono dei non luoghi, così come tanti agglomerati popolari dove si accatastano miserie su miserie. Le accuse postume non servono, l'unica cosa che serve è unire le nostre forze, le forze sane. Basta conflitti ideologici, mettiamoci in gioco perché nessun bambino soffra violenza o addirittura muoia in maniera devastante. Usciamo dalla chiesa con l'impegno chiaro e preciso che faremo di più perché i piccoli non soffrano o soffrano meno, ad agire tutti insieme perché nessuno bambino sia più crocifisso in nessuna parte del mondo».


(Foto Cecilia Fabiano/Toiati)
Ultimo aggiornamento: 20:41