Campidoglio, il bilancio è a rischio: fermi i fondi per ripartire

Venerdì 9 Settembre 2016 di Fabio Rossi
Campidoglio, il bilancio è a rischio: fermi i fondi per ripartire
Alla Ragioneria generale del Campidoglio iniziano seriamente a preoccuparsi: «Ma non è che il bilancio dobbiamo scriverglielo noi?», chiede un funzionario. L'ipotesi è chiaramente provocatoria, ma la scansione cronologica delle date è allarmante: la giunta, per bocca dell'ex assessore Marcello Minenna, aveva assicurato un nuovo assestamento di bilancio entro settembre, in mancanza del quale non ci saranno i fondi necessari per la manutenzione straordinaria degli autobus - la prossima settimana, per inciso, riaprono le scuole - e delle strade (anche per scongiurare i classici allagamenti autunnali). Non solo: «Si bloccano risorse economiche fondamentali per i servizi sociali nei Municipi, le scuole, gli anziani e i disabili», denuncia Paolo Terrinoni, segretario generale dell Cisl di Roma.

LA LETTERA
Tutto ciò mentre deflagra la grana del salario accessorio dei 23 mila dipendenti capitolini. La sindaca che in una lettera chiede al ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan «un incontro e l'immediata apertura di un tavolo interistituzionale dove presentare le soluzioni individuate da questa amministrazione per risolvere l'annosa questione».

LA MANOVRA
Fin qui, le emergenze immediate per la città. Ma la mancanza di una guida per i conti di Palazzo Senatorio - dopo l'addio di Minenna e il balletto sulla nomina, poi saltata, di Raffaele De Dominicis - inizia a preoccupare tutto il Movimento 5 Stelle. E soprattutto gli assessori superstiti, che non sanno letteralmente a chi rivolgersi per cominciare a programmare il lavoro in vista del 2017: l'anno in cui, per dirla con il vicesindaco Daniele Frongia, «si vedranno novità importanti». Ma i tempi per la scelta sono lunghi - ieri se ne è cominciato a parlare anche nella riunione serale degli assessori, ma per la decisione potrebbe essere necessaria una settimana - e quelli per il bilancio di previsione molto più brevi. La manovra 2017 deve essere approvata definitivamente entro il 31 dicembre, data stabilita dal ministero dell'Interno a livello nazionale: ciò significa che, considerato il lungo iter previsto per il bilancio (e le delibere propedeutiche) - tra Municipi, commissioni e assemblea capitolina - il provvedimento deve essere presentato in giunta entro la metà di dicembre. E non è certo un atto che si scrive in due giorni, soprattutto nelle attuali condizioni delle casse capitoline.

I RISCHI
Se la mancata approvazione dell'assestamento lascerebbe la strade piene di buche e gli autobus nei depositi, almeno fino a Natale, lo stop al bilancio di previsione metterebbe a rischio la stessa amministrazione: dal 1° gennaio, senza una manovra approvata, si passerebbe alla gestione provvisoria per dodicesimi. Ossia verrebbe assegnato ogni mese, alle varie voci di spesa, una dodicesimo dello stanziamento complessivo del 2016, togliendo ogni possibilità di intervento alla giunta. Non solo: dopo venti giorni dalla scadenza il prefetto dovrebbe inviare ai consiglieri comunali una diffida con una deadline finale, oltre la quale l'amministrazione verrebbe sciolta: un' ipotesi per ora lontanissima, ma da non prendere alla leggera.

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