Rieti, Terminillo: fuori uso le cabine degli impianti per lo sci

Giovedì 30 Novembre 2023 di Giacomo Cavoli
La pista delle Carbonaie al Terminillo

RIETITerminillo, gioie e dolori. Se infatti da una parte Asm ha quasi del tutto completato la manutenzione degli impianti di risalita in vista dell’avvio della stagione invernale, dall’altra - in questi giorni - la municipalizzata si trova invece costretta a fronteggiare il danneggiamento delle due cabine elettriche che garantiscono la trasmissione dell’energia necessaria ad attivare e mantenere in funzione gli impianti. Un incidente non da poco che nei giorni scorsi ha coinvolto le uniche due cabine esistenti (una prima situata nella parte bassa della pista Carbonaie, collegata alla seconda che si trova invece in cima alla seggiovia quadriposto “Prati delle Carbonaie-Terminilluccio”) le quali, dopo anni di servizio, sono finite “bruciate” probabilmente a causa della loro anzianità e del continuo attaccare-staccare la corrente ad ogni avvio e termine di stagione invernale.

La corsa ai ripari. Un’autentica tegola fra capo e collo per Asm, la quale ha ereditato la gestione delle cabine nell’ambito del contratto di affitto quinquennale stipulato – a partire da quest’anno - con la società “Funivia” di Flavio Formichetti. Ed anche un paradosso che rischia di avere un costo finale - sia economico che organizzativo - molto elevato: oltre alla sostituzione di pezzi di non immediato reperimento sul mercato, la riparazione delle due cabine rischia infatti di andare nella direzione contraria a quella imboccata da Asm con la manutenzione quasi conclusa degli impianti, ventilando così il pericolo che - alla prima nevicata utile - gli impianti siano pronti a partire, ma senza energia per poter essere messi in funzione. Raggiunto da Il Messaggero, è il presidente di Asm Vincenzo Regnini a raccontare quanto accaduto: «Le cabine che servono gli impianti di risalita non sono certo di uso comune come quelle, ad esempio, posizionate in città - spiega Regnini. - Si tratta di strutture che devono operare ad alta quota, con tutti i rischi connessi alle temperature ed agli agenti atmosferici.

Quando si danneggiano, questo può avvenire ad esempio a causa di shock termici dovuti alla presenza del ghiaccio. Le nostre, di fatto, si sono bruciate». E il numero uno di Asm non nasconde che la loro riparazione potrebbe avere un costo importante: «Stiamo facendo delle valutazioni puntuali sull’entità del danno ed abbiamo avviato anche un sereno confronto con la società “Funivia”, perché stiamo parlando del rifacimento totale delle cabine e probabilmente sarà necessario ricostruirne anche i cablaggi - prosegue Regnini. - Pertanto, al momento non siamo in grado di indicare cifre relative ai costi di riparazione. Però ci stiamo muovendo con grande velocità, perché i pezzi di questo genere di strutture non sono di facile reperimento sul mercato e perché in assenza di corrente non si possono aprire gli impianti. Perciò, in questo momento, la riparazione delle cabine è prioritaria».

La manutenzione. Di tutt’altro tenore è invece lo stato di avanzamento della manutenzione degli impianti di risalita, avviata da Asm nelle scorse settimane prima della loro messa in funzione: «Venerdì (domani, ndr) giungeranno al Terminillo gli operai della Sacmif, l’azienda specializzata nella manutenzione degli impianti - conclude Regnini. - In questo modo, potremo rimontare le sedute delle seggiovie e le certificazioni che Sacmif ci rilascerà ci consentiranno di poter fare domanda all’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali per ottenere l’autorizzazione all’avvio degli impianti per lo sci». Dunque, almeno sul fronte della revisione, Asm appare puntuale rispetto al termine ultimo che la municipalizzata aveva individuato nei primi giorni di dicembre.

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