RIETI - In aula testimonianze e riscontri nel corso dell’udienza sulla rapina al portavalori avvenuta presso l’Ufficio postale di Campoloniano il 2 novembre del 2016, che nell’orario di apertura seminò il panico tra dipendenti postali e clienti in attesa.
La vicenda
Erano da poco trascorse le 8.10 del mattino - secondo la ricostruzione della Procura - quando venne consumato il colpo al portavalori che quel giorno trasportava i contanti da consegnare alla filiale di via De Felice per il pagamento delle pensioni (il primo novembre era festivo). Furono momenti concitati: la rapida sequenza della rapina al mezzo portavalori (portati via due sacchi contenenti complessivamente 170mila euro) poi la colluttazione tra un malvivente e la guardia giurata che esplose dei colpi in aria. Sul posto - mentre era ancora in corso il corpo a corpo con il bandito che cercava di divincolarsi dalla presa del vigilantes in un prato poco distante dall’ufficio postale - intervennero poi gli uomini della Squadra volante che arrestarono il rapinatore mentre un altro riuscì a dileguarsi con il bottino. L’operazione della Squadra mobile, coordinata dal pubblico ministero Lorenzo Francia e diretta sul campo dal dirigente Antonella Maiali, portò successivamente all’individuazione degli altri responsabili al termine dell’operazione denominata “Vent’anni dopo”, in riferimento a precedenti rapine che coinvolsero, tra il 1996 e il 1999, due delle persone arrestate. Decisivi, si rivelarono, i risultati l’esame delle intercettazioni telefoniche e la testimonianza di un agente di polizia che vide due dei rapinatori nel momento in cui cambiavano l’auto dopo il colpo.