Las Vegas, Facebook e Google sotto attacco: il killer sui social diventa un oppositore di Trump

Martedì 3 Ottobre 2017
Las Vegas, Facebook e Google sotto attacco: il killer sui social diventa un oppositore di Trump
Durante la strage di Las Vegas su Facebook e Google sono circolate bufale sull'identità di Stephen Paddock. La polemica emerge nel giorno successivo all'uccisione di 59 persone durante il festival country Route 91. I due giganti della tecnologia sono sotto accusa per aver lasciato passare alcune notizie false nei momenti appena successivi all'assalto. Tra queste, la più condivisa sosteneva che Stephen Paddock in realtà fosse un simpatizzante democratico anti-Trump. Come succede spesso in questi casi, la bufala è partita dagli angoli più oscuri di Internet, per poi raggiungere il pubblico di massa dei social network. Non si sa bene chi sia la fonte originaria, anche se pare che la notizia sia apparsa la prima volta su 4Chan, aggregatore di curiosità e news dal web, spesso a sfondo ideologico. 

Tutto è avvenuto prima che le autorità rendessero nota l'identità di Stephen Paddock, quando qualcuno, probabilmente un militante della cosiddetta "alt-right", ha detto di aver trovato il nome dell'uomo dietro la strage più feroce della storia degli Usa:
«E' Geary Danley, un liberal e un democratico registrato», si leggeva nel post poi rivelatosi falso. Poco dopo il post di 4Chan è stato ripreso da Gateway Pundit, un blog vicino a Trump. Nonostante la notizia non fosse verificata, sulla pagina "Safety Check", che si attiva in caso di emergenze (disastri naturali, attentati) le persone hanno iniziato a postare la bufala. Intanto su Google, le persone che cercavano Geary Danley venivano reindirizzati alle illazioni su 4Chan. 

Dal 2013, quando su Twitter e Reddit le persone iniziarono a diffondere fake news sulle bombe alla maratona di Boston, è ormai assodato che ogni strage, tragedia, attentato, porta con sé un carico sempre maggiore di bufale. Se in Italia accade durante i terremoti e la magnitudo, negli Usa la polemica si sposta sul piano dello scontro politico. E quindi l'attentatore o il folle di turno viene dipinto come un democratico, o un repubblicano, «questo permette ai nemici politici di gioire», commenta Brooke Binkowski, del sito di fact-checking Snopes. 

Così Paddock diventa rapidamente un supporter di Hillary Clinton, e nel momento in cui la notizia viene smentita, ormai è troppo tardi.
Google si è scusata così: «Sfortunatamente, questa mattina abbiamo mostrato nelle nostre pagine un url di 4Chan. Inizialmente veniva fuori solo per un numero limitato di query, poi è stato rimbalzato dall'algoritmo sui risultati più rilevanti. Sono cose che non dovrebbero accadere, siamo al lavoro per evitare casi del genere in futuro». Dichiarazioni che sembrano sminuire l'effettivo ruolo e responsabilità dei player del web. Anche Facebook ha risposto alle polemiche: «Il nostro centro per le operazioni di sicurezza globale ha incrociato questi post e li ha rimossi. In ogni caso, la tempistica richiede del tempo, per questo le persone sono riuscite a fotografarli e reimmetterli online. Stiamo lavorando per migliorarci, e ci scusiamo per la confusione creata» - hanno detto i vertici di Palo Alto. 
Ultimo aggiornamento: 16:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA