Uno Bianca, parla la mamma di un carabiniere ucciso: «No agli sconti di pena»

Domenica 4 Gennaio 2015
Uno Bianca, parla la mamma di un carabiniere ucciso: «No agli sconti di pena»
«Sarà il buon Dio a giudicare» i componenti della banda della Uno Bianca, «io non ne voglio sentire parlare di riti abbreviati e niente, sono cristiana e credo in Dio, ma loro hanno fatto troppo male, non hanno avuto pietà di nessuno».

A parlare è Anna Maria Stefanini, madre di Otello, carabiniere ucciso a Bologna con i colleghi Mauro Mitilini e Andrea Moneta dalla banda della Uno Bianca al termine delle celebrazioni per il 24/o anniversario dell'eccidio del Pilastro: l'uccisione, avvenuta il 4 gennaio 1991 alla periferia di Bologna, dei tre carabinieri dalla banda guidata dai fratelli Savi.



Uno di loro, Fabio, ha chiesto lo scorso anno uno sconto di pena, poi respinto dalla Corte d'Assise di Bologna. Del gruppo criminale che si è reso responsabile di 105 crimini e 24 omicidi tra Bologna, Romagna e Marche dal 1987 al 1994, «non ne voglio sentire parlare - ha aggiunto la signora Anna Maria - perchè se penso a quello che mi hanno fatto, a me e a tante persone... Mi hanno distrutto la vita, si vive, ma non è più come prima. Si va avanti, ma non è quella più la vita. Un figlio di 22 anni è una cosa meravigliosa, che non si può descrivere, non è

vero che il tempo serve, più il tempo passa e più è peggio».



Nel corso della mattinata una messa celebrata da don Giuseppe Grigolon, Cappellano Militare della Legione Carabinieri Emilia-Romagna, e pla deposizione di corone alla memoria dei tre militari Medaglia d'Oro al Valor Civile.



Tanti i presenti, tra cui il sindaco di Bologna, Virginio Merola, la vicepresidente della Regione, Elisabetta Gualmini, il presidente dell'associazione dei familiari delle vittime della Uno Bianca, Rosanna Zecchi, il comandante regionale dei carabinieri, Antonio Paparella, e il comandante provinciale, Antonio Iannece. «Che la comunità si ritrovi ogni anno qui, intorno a questi tre ragazzi, è un segnale della possibilità di farcela, un segnale positivo», ha spiegato Merola.



Alla cerimonia anche il magistrato che all'epoca svolse le indagini, Valter Giovannini.
Ultimo aggiornamento: 5 Gennaio, 18:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA