Positiva, determinata, intraprendente e un sorriso che illuminava la stanza. Elisabetta Molaro, 40 anni, di Codroipo, era una donna d’azione, che mai avrebbe subìto situazioni di pericolo senza reagire o messo a rischio l’incolumità delle sue due bambine di 8 e 5 anni. Che la separazione dal marito Paolo Castellani, 44enne codroipese, fosse in salita, ne era consapevole, ma che lui sarebbe stato capace di farle del male non lo aveva percepito.
LO CHOC
Martedì mattina, giorno di mercato, le Frecce disegnano sui cieli di Rivolto le loro evoluzioni e puntano verso Codroipo con il solista che traccia una linea che pare una staffilata al cuore, come quella che ucciso Elisabetta. È il rombo della Pan l’unico rumore a squarciare il silenzio in via Acacie. I codroipesi sono increduli. «Ha ucciso la Betta?», si chiedono. Impiegata prima alla Cattolica e poi alla B&T Assicurazioni di piazza Garibaldi, Elisabetta Molaro ha seguito negli anni migliaia di pratiche con la passione e il rigore che la contraddistinguevano. Con il marito si conoscevano da ragazzini. Lei vulcanica, lui un tranquillo padre di famiglia appassionato. Avevano condiviso per tanti anni la passione per le moto. Elisabetta stessa era una biker, portava la moto con disinvoltura e prima di diventare mamma era normale vederla con casco e giubbotto pronta per il giro domenicale. Poi sono nate le bambine e lei, madre attenta e responsabile, ha rinunciato alla moto per dedicarsi alla famiglia.
IL LAVORO
Alla B&T, Elisabetta lavorava dal 2013. «Era bravissima, radicata a Codroipo e molto amata dai clienti - racconta Alberto Bernava, sindaco di San Vito al Tagliamento e socio dell’agenzia assieme all’udinese Mauro Tramontano -. Eravamo molti amici, si cenava con le famiglie o si beveva un aperitivo con Paolo dopo il lavoro. Siamo increduli, era un uomo così buono e disponibile. Lei? Straordinaria, dolce, una bontà unica e una lavoratrice insostituibile». Gestiva le pratiche con autonomia e professionalità, Bernava la definisce una «fuoriclasse». Appena diventata mamma aveva la necessità di conciliare gli orari di lavoro con le esigenze della famiglia. «Le avevamo fatto un contratto che fosse adeguato alle sue esigenze - spiega Bernava -. Siamo una piccola azienda, molto legati tra di noi e cerchiamo di venirci incontro».
LA COPPIA
Elisabetta Molaro aveva intrapreso con una mediatrice un percorso che l’avrebbe portata alla separazione da Castellani. Erano seguiti da una psicologa. Lui non accettava che la loro relazione fosse finita, ma nessuno aveva intuito un epilogo così tragico. «Elisabetta - conferma Bernava - non aveva mai accennato a violenze domestiche, altrimenti ci saremmo allertati. Era una fase delicata del loro rapporto». Ieri mattina la notizia del femminicidio è arrivata nell’agenzia di piazza Garibaldi quasi per caso. «Eravamo così stravolti - racconta Bernava - che siano andati tutti insieme a Codroipo. A piangere». Sulle porte degli uffici di Codroipo e San Vito da ieri un cartello annunciava “chiuso per lutto”. Nessuno era in grado di lavorare.