Sergio Romano: «Putin potrà anche vincere la guerra, ma alla fine perderà. Il mondo lo sta isolando»

Venerdì 4 Marzo 2022 di Giuseppe Scarpa
Sergio Romano: «Putin potrà anche vincere la guerra, ma alla fine perderà. Il mondo lo sta isolando»

"Putin uscirà da questa guerra da perdente. Vuole essere ricordato come il leader politico che ha restaurato il potere, un patriota russo. Per lui la missione è restituire il prestigio della grande Russia. Tuttavia, dal tentativo di recuperare l'influenza degli Stati che gli sono vicini, lui ne uscirà malissimo". Sergio Romano, 92 anni, analizza il conflitto che è scoppiato nell'Europa orientale.

Lo fa da una posizione di privilegio. Conosce bene la Russia, è stato il nostro ambasciatore a Mosca ai tempi in cui c'era ancora l'Urss dal 1985 al 1989 e conosce bene la Nato. Anche qui è stato ambasciatore per l'Italia dal 1983 al 1985.

Perché Putin perderà?
"Ha ritenuto di poter fare una guerra che gli altri Paesi, come quelli europei, avrebbero accettato per debolezza. Inoltre era convinto di vincerla subito, credeva di potersi permettere un conflitto militare. Questo restauratore dell'impero russo è partito con il piede sbagliato. La sua iniziativa bellica produce il risultato opposto: il dissenso aperto da parte degli altri Paesi. I governanti e i popoli di altre nazioni osservano il comportamento del maggiore uomo politico russo. La sua politica genera diffidenza.  Adesso sarà circondato da nazioni sospettose che non si fideranno mai di lui". 

Se si dovessero accettare le condizioni del Cremlino di un'Ucraina neutrale, smilitarizzata ci sarebbe il pericolo che la Russia, in una seconda fase, si senta abbastanza forte da attaccare altri Paesi lungo il suo confine?                                                                                                                                                    "Non dobbiamo vedere la Russia come un Paese così omogeneo. Sarebbe un errore. Nella società e nella politica russa ci sono molti "realisti", personalità di rilievo che si rendono conto di ciò che Mosca può avere e chiedere e ciò che non può avere e chiedere.  Sono convinto, da sempre, che il Paese abbia diritto ad un suo un spazio e ad una considerazione internazionale, ma temo molto che la linea adottata da Putin nuoccia alla Russia"
 

Il ministro degli esteri russo, Sergey Lavrov, ha detto che «Mosca è pronta al dialogo». Poi ha criticato gli Usa «vogliono controllare l’Europa come Hitler e Napoleone, stanno cercando di imporci la loro visione del futuro del continente» e infine ha accusato l’Occidente di considerare una guerra nucleare. «Noi non la vogliamo», per poi precisare: «Se dispiegheranno armi nucleari contro di noi, affronteremo la situazione». Non è semplice dialogare con dei toni così forti                                         "Sono sempre stato molto critico su alcune decisioni della Nato. L'Alleanza ha un punto di riferimento forte che sono gli Usa. Chi entra nell'Alleanza entra in un'organizzazione in cui gli Stati Uniti hanno una posizione dominante. Tuttavia associare Hitler all'America, come sta facendo Lavrov, è sbagliato, stupido. Ho la sensazione che lo stesso ministro degli Esteri russo, diplomatico di grande esperienza, stia dicendo cose gradite a Putin. Lavrov è un vecchio diplomatico molto realista e ha la capacità di comprendere bene quello che sta accadendo. Lui adesso si attiene al tono del capo. Putin si sta bruciando da solo. Spero Lavrov non faccia altrettanto. Tirando fuori Hitler non si va da nessuna parte. Non c'è comunicazione possibile"
 

Cosa dovrà fare l'Ue dopo questo conflitto?
"Coltivare rapporti sia con la Russia che con l'Ucraina. Non possiamo rinunciare alle relazioni economiche, alle collaborazioni scientifiche, tecniche. Non dobbiamo penalizzare la Russia. Dobbiamo dire a Putin che c'è spazio solo per un rapporto razionale" 
 

Mosca è davvero così isolata a livello globale? O lo è solo rispetto a Stati Uniti e Ue?
"La Cina ha un grande rispetto per la Russia e vuole mantenere relazioni positive con Mosca. Inoltre sono convinto che ci siano Paesi nella Ue, tra cui l'Italia, che ha storicamente rapporti rilevanti con la Russia. Noi dobbiamo evitare di mettere l'intero Paese in un angolo. Dobbiamo cercare di mettere in un angolo Putin. A Mosca ci sono personalità capaci di sostituirlo"                                                                                                   

Le sanzioni saranno efficaci per mettere all'angolo Putin?
"Le sanzioni non stanno danneggiando solo la Russia, che è il bersaglio naturale. Le sanzioni saranno un boomerang e danneggeranno anche chi non è il principale obiettivo. Quindi non so quanto dureranno, quando ci accorgeremo che stiamo sanzionando noi stessi in Europa ci sarà un po' di disappunto" 
 

Quanto è importante il ruolo della Cina in questa guerra?
"La Cina sta dando prova di saggezza straordinaria. Noi europei e americani li stiamo stimolando affinché abbiano un ruolo in questa partita. Da parte loro c'è molta discrezione nell'esercitare il loro potere. Hanno deciso di concentrarsi sul loro sviluppo economico"
 

Come sta gestendo questa crisi l'amministrazione Biden?
"Gli Usa hanno perso il loro ruolo storico e non stanno riuscendo, per adesso, a trovare quello nuovo. Finita la guerra fredda, dove gli Usa avevano una posizione preminente, rispettata e riconosciuta da amici e nemici, loro hanno in parte perso l'orientamento. E' venuto a mancare un obiettivo. Ad oggi è un Paese che sta andando alla ricerca di un ruolo diverso da quello che ha esercitato per parecchi anni"
 

Lei ha più volte detto che i paesi dell'Est Europa, che fanno parte di Ue e Nato, sono più fedeli agli Usa che non all'Unione europea. In questa fase così critica è questo un elemento di debolezza per il nostro Continente?
"Sì è così. I polacchi, i cechi e gli ungheresi dopo l'esperienza sovietica erano felici di aver ritrovato la loro sovranità e quindi è difficile che accettino il principio dell'Ue che porta ad una diminuzione della sovranità. Io gli avrei tenuti in sala d'aspetto prima di farli entrare. Devono capire che per l'Ue l'obiettivo unitario è fondamentale. Detto questo sono Paesi sono rispettabili".
 

Ultimo aggiornamento: 16:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA