Promossi con 9 in condotta i due alunni che a Rovigo spararono pallini di gomma contro una professoressa.
Secondo il Corriere della Sera, la professoressa bersagliata, colpita pure al viso, manderà una lettera al ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara.
Ma come è possibile che questi ragazzi abbiamo ottenuto un voto così alto in condotta? E che esempio arriva agli altri studenti che hanno ottenuto lo stesso voto anche se non sono andati in aula con una pistola ad aria compressa? Che non hanno sparato pallini al viso di un'insegnante? Quale "percorso educativo interno", ammesso che sia stato seguito dai "tiratori", può riportare questi alunni allo stesso voto di condotta di chi non ha compiuto queste aggressioni con seguito social? Ma gli "sparatori" non erano stati sospesi?
Una storia dell'epilogo ancora più sconcertante dello stesso tiro al bersaglio quella avvenuta nell’ottobre 2022 all’Itis Viola Marchesini di Rovigo e fece il giro d’Italia. Gli avvocati che rappresentano la professoressa Maria Cristina Finatti, 61 anni, chiederanno di accedere ai documenti scolastici sulle valutazioni di fine anno della prima classe dell’Istituto professionale diretto dalla preside Isabella Sgarbi.
I legali Tosca Sambinello e Nicola Rubiero intendono inoltre verificare se le annunciate sospensioni degli alunni coinvolti siano state effettivamente rispettate.
Gli stessi legali fanno notare che ad Abbiategrasso è stato bocciato l'alunno che h accoltellato a fine maggio un'insegnante. «Due pesi e due misure, ma i princìpi e i valori della scuola, si è chiesta la nostra cliente, non dovrebbero essere sempre gli stessi? Per lei, dopo le percosse subite, è una “sberla” morale», si legge sul Corriere.
Il rendimento scolastico (i due studenti in questione hanno riportato la media dell'8) è quindi in grando di far passare in secondo piano il comportamento degli alunni nei confronti della professoressa? Nicola Bergamin, avvocato difensore di un ragazzo che ha sparato i pallini, dice al Corriere: «Fin dall’inizio abbiamo sottolineato che si trattava di un episodio circoscritto. Il ragazzo ha avuto 9 in condotta e la media dell’8. Il suo impegno è stato confermato da tutti gli insegnanti: siamo soddisfatti per lui, non è stato facile, un singolo episodio rischiava di compromettere tutto».
Ma se invece i "tiratori" avessero avuto un "rendimento" più scarso avrebbero meritato un voto di condotta più basso? Conunque la si guardi, per quello che se ne sa ora, i conti non tornano.
E il provveditore, Roberto Natale: «Non so in maniera effettiva - ha detto sempre al Corriere della Sera - se i ragazzi siano stati bocciati o meno - premette - ma sono sicuro che, nel caso, la scelta sia dipesa dalla valutazione del loro rendimento. Infatti, i provvedimenti presi nei loro confronti per il fatto che li ha coinvolti non hanno mai previsto, da parte della scuola, bocciatura o sospensione basate sul voto in comportamento. Si è preferito, invece, intraprendere un percorso educativo interno, facendo svolgere ai ragazzi servizi a favore dell’istituto, seguiti da insegnanti ed educatori».
La professoressa Finatti, delusa dal fatto che non erano stati presi provvedimenti dalla preside, denunciò tutta la classe per lesioni personali, diffamazione a mezzo social e atti persecutori perché ritenne tutti «simbolicamente complici» di quanto fatto.
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