Rania di Giordania e la guerra in Israele: «Essere filo-palestinese non significa essere antisemita»

La regina Rania di Giordania, chiedendo un cessate il fuoco nella guerra di Israele contro Hamas, ha affermato che sostenere la necessita di proteggere delle vite palestinesi non equivale ad essere favorevoli al terrorismo

Lunedì 6 Novembre 2023
Rania di Giordania e la guerra in Israele: «Essere filo-palestinese non significa essere antisemita»

La regina Rania di Giordania, chiedendo un cessate il fuoco nella guerra di Israele contro Hamas, ha affermato che sostenere la necessita di proteggere delle vite palestinesi non equivale ad essere antisemiti o favorevoli al terrorismo. «Vorrei essere molto, molto chiara.

Essere filo-palestinesi non significa essere antisemiti, essere filo-palestinesi non significa essere filo-Hamas o filo-terrorismo», ha detto la sovrana alla Cnn. E ha aggiunto: «Quello che abbiamo visto negli ultimi anni è che l’accusa di antisemitismo è stata usata come arma per mettere a tacere qualsiasi critica nei confronti di Israele».

E ancora: «Voglio condannare in modo assoluto e totale l’antisemitismo e l’islamofobia, ma voglio anche ricordare a tutti che Israele non rappresenta tutto il popolo ebraico nel mondo. Israele è uno Stato ed è l’unico responsabile dei propri crimini. So che alcuni sostengono che un cessate il fuoco aiuterebbe Hamas. Tuttavia, ritengo che con questo argomento stiano addirittura sostenendo e giustificando la morte di migliaia di civili, e questo è semplicemente moralmente riprovevole». Per la regina, il fatto che Israele sostenga di stare proteggendo i civili è «un insulto all’intelligenza. Quando a 1,1 milioni di persone viene chiesto di lasciare le proprie case o rischiare la morte, questo non è proteggere i civili, ma uno sfollamento forzato». Secondo Rania di Giordania gli ordini di evacuazione sono «un tentativo di legittimare le loro azioni».

 


Dopo che il presidente Usa, Joe Biden, ha espresso scetticismo sui dati relativi alle morti forniti dal ministero della Sanità di Gaza, che controllato da Hamas, Rania ha detto che dipende dalla «propaganda israeliana standard. Cercando di minimizzare le orribili conseguenze delle loro azioni, cercando di disumanizzare ulteriormente i palestinesi e di desensibilizzare le persone alla loro sofferenza. Stanno cercando di scagionare se stessi e stanno cercando di scagionare lo spettatore». La regina Rania si è chiesta infine quante altre persone dovranno morire prima che «la nostra coscienza globale si risvegli. Tutto quello che vogliono sentire sono le scuse dei palestinesi. Sei stato bombardato, è colpa tua. Stai morendo di fame, è colpa tua. Osi nascere nei territori occupati, è colpa tua. È insopportabile osservare una tale valanga di sofferenza umana».

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Nelle scorse settimane, la sovrana aveva dichiarato alla Cnn che «le persone in tutto il Medio Oriente, inclusa la Giordania, sono semplicemente scioccate e deluse dalla reazione del mondo a questa catastrofe che si sta verificando. Nelle ultime due settimane abbiamo assistito a un evidente doppio standard nel mondo». Rania di Giordania ha accusato i leader occidentali di non aver condannato la morte di civili sotto i bombardamenti israeliani a Gaza. «Quando è avvenuto il 7 ottobre - ha spiegato la regina - il mondo si è schierato immediatamente e inequivocabilmente dalla parte di Israele e del suo diritto di difendersi e ha condannato l’attacco avvenuto, ma quello che stiamo vedendo adesso è il silenzio nel mondo. Ci viene detto che è sbagliato uccidere una famiglia, un’intera famiglia, sotto la minaccia delle armi, ma va bene bombardarli a morte? Voglio dire, qui c’è un evidente doppio standard. Ed è semplicemente scioccante per il mondo arabo».

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