La lettera di un ragazzo iraniano al Papa: «Nel mio Paese le persone hanno poca libertà»

Il piccolo Dario, iraniano, gli consegna una letterina: Nel mio paese c'è poca libertà e sono in tanti a soffrire

Lunedì 6 Novembre 2023 di Franca Giansoldati
La lettera di un ragazzo iraniano al Papa: «Nel mio Paese le persone hanno poca libertà»

«Bambini la terza guerra mondiale è già cominciata, il pianeta brucia: si potrà salvare solo grazie a voi».

I cartelli con su scritto Pace spuntavano ovunque e venivano sollevati da manine invisibili che dalla folla si animavano come fossero folletti.

Nonostante gli acciacchi alle ossa e qualche linea di febbre, con gli occhi un po' lucidi per via dell'indisposizione stagionale, Papa Francesco non ha voluto cancellare l'appuntamento pomeridiano con i seimila ragazzini arrivati da ogni parte del mondo. Ci teneva particolarmente. Ha risposto a tutte le loro domande, ha scherzato, ha riso, ha pregato, ha invocato la pace per Palestina, Ucraina, Congo, Siria.

Nel cuore del Papa i bimbi ucraini, israeliani, siriani, iraniani, palestinesi: domani il raduno dei 7 mila ragazzini di 84 paesi

Per consentire a Bergoglio di far ritorno a Santa Marta a riposarsi, il programma dell'evento organizzato nell'Aula Nervi , stato ridotto all'osso. Si capiva che Francesco era piuttosto stanco. Stamattina pur rispettando tutti gli incontri ha saltato la lettura di un discorso piuttosto lungo ai rabbini europei. «Non mi sento tanto bene». Li ha però voluti salutare ugualmente uno ad uno con grande affetto, condividendo con loro la preoccupazione per l'aumento dell'antisemitismo. 

Israele, cardinale Filoni: «Israele ha il diritto di esistere come la Palestina, non c'è un diritto superiore all'altro»

Non appena è entrato in sala Nervi in carrozzella è scoppiato il finimondo e ai bambini Papa Francesco ha chiesto diverse volte di gridare assieme che bisogna essere fratelli e amarsi. Rania, di 12 anni, palestinese è stata tra i primi ragazzini a salire sul palco per fargli una domanda. Ci sarà la terza guerra mondiale? «La guerra è già scoppiata in tutto il mondo e tocca anche la tua terra che soffre tanto. Ci sono guerre nascoste ovunque. Facciamo in silenzio un saluto per tutti i bambini della Palestina e tu Rania racconterai alla tua gente che c'è stato questo saluto. La pace è bella». Seimila manine si sono alzate in alto a fare un saluto per aria, sventolando allegria e speranza. Il vecchio Papa come un nonno ha sussurrato al microfono: «Sì voi bambini salverete la terra». 

Iran, Raisi accusa Israele di genocidio e crimini contro l'umanità

E' toccato il turno di un ragazzino ucraino con un altra domanda secca. «Ci puoi spiegare come si fa la pace?» Francesco sbuffa nel microfono. «E' una domanda molto difficile. Non è facile dirlo. Come si fa la guerra è più facile spiegarlo: con odio vendetta e voglia di fare male all'altro. E questo viene dall'istinto. La pace si fa col cuore e con la mano tesa». Da qui l'invito ai bambini di fare il gesto della mano tesa mostarando il palmo, tutti pronti a donare amore. Antranik, siriano di 10 anni, gli ha posto un altro quesito ingombrante: «Perché nella guerra si uccidono tanti bambini e nessuno li difende». A questo punto Francesco non può che mettere in evidenza quando sia inimmaginabile la crudeltà dei conflitti, fermandosi a chiedere di pregare il Padre Nostro tutti assieme. 

Sul palco dell'aula Paolo VI sono stati scelti bambini di diverse nazionalità. Tuttavia mancavano bambini israeliani a ricordare che tra i duecento ostaggi nelle mani di Hamas ci sono anche sette neonati e una ventina di ragazzini. Kim dal Vietnam, vestita di rosa come una bambolina, ha chiesto: «Caro Papa se sulla pace non ascoltano lei, perchè dovrebbero ascoltare noi?» 

Dario, un bambino iraniano che vive a Roma con la sua famiglia, ha fatto avere al Papa una letterina e un disegno sulla crocefissione di Cristo che il Messaggero è in grado di anticipare. Con la grafia infantile questo ragazzino informa il pontefice che nella sua nazione di origine c'è poca libertà e sicurezza pechè le autorità la limitano. «Durante le manifestazioni dell'anno scorso sono stati uccisi tanti bambini e alcuni hanno perso la loro vista». Dario aggiunge che in Iran ha dei cugini e desidera per tutti una vita felice. “Lontani da ogni forma di guerra»”. 

Ultimo aggiornamento: 11 Novembre, 16:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA